Rapporto Istat 2017: la ricchezza a Napoli si concentra tra Vomero e Posillipo
È stato presentato questa mattina, a Montecitorio a Roma, il Rapporto Istat 2017, l'annuale resoconto che l'Istituto italiano di statistica redige prendendo in considerazione la situazione del Paese, cercando anche di prevedere l'andamento futuro. Quest'anno, il rapporto dell'Istat si è concentrato sulla struttura socieconomica dell'Italia in generale, ma anche delle singole città. Chi vive a Napoli, non aveva di certo bisogno dell'Istat per sapere che i ceti meno abbienti vivono nei quartieri popolari del centro e ai confini con le periferie, dunque parliamo di aree come Ponticelli e San Giovanni a Teduccio nella zona Orientale, insieme al quartiere conosciuto come "Zona Industriale" (al confine tra Napoli Est, Gianturco e il porto), di Soccavo e Pianura a Ovest e di parte di Bagnoli, un tempo presidio operaio e ora fortemente depauperata. La ricchezza, invece, continua ad essere concentrata in collina, ovvero in quartieri come il Vomero o Posillipo e nella zona residenziale del Rione Alto, costituita soprattutto dai grandi professionisti, dalle grandi famiglie della borghesia partenopea, commercianti e piccoli e grandi imprenditori o sul versante ovest (Fuorigrotta).
Quello che emerge dai dati dell'Istituto di statistica, però, è che la classe sociale predominante, a Napoli, è quella composta dai giovani nuclei familiari che vivono nelle aree popolari e che queste non sono oggetto di ghettizzazione, per il semplice motivo che le aree popolari, nelle quali si concentra oltre il 44% della popolazione residente, sono disposte non solo una accanto all'altra, ma sono anche attigue alle aree in cui si registrano condizioni sociali ed economiche più vantaggiose.