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Referendum e Antimafia, De Luca attacca: “Campagna mediatica contro di me”

Guerra fra il governatore campano Vincenzo De Luca, la commissione Antimafia guidata da Rosi Bindi e il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S). Il presidente della Regione attacca: “Campagna contro di me”.
A cura di Redazione Napoli
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Vincenzo De Luca alza i toni e nella fase più calda del referendum costituzionale, coincidente in Campania con la bufera per le sue promesse ai sindaci campani (registrate in un video) e la richiesta dell'Antimafia di acquisire atti, replica al leader campano M5S Luigi Di Maio e – seppur senza mai citarla – alla sua collega di partito e presidente della commmissione parlamentare Antimafia Rosi Bindi. “Come un anno e mezzo fa, con una puntualità cronometrica – dice il presidente della Regione Campania – anche oggi alla vigilia di un voto importante, viene costruita, sul nulla assoluto, una campagna di aggressione mediatica inaudita. Si ha paura del voto in Campania, che oggi come alle Regionali, è politicamente decisivo. Allora, i promotori di quella campagna si sono coperti alla fine di vergogna e noi abbiamo camminato a testa alta. Così succederà anche oggi"

Il discorso si sposta poi su Di Maio, vicepresidente della Camera e tra i leader del Movimento cinque stelle: "A chi alza polveroni per nascondersi, riproporremo le domande scomode che cercano di evitare. Luigino Di Maio restituisca i 13mila euro al mese che percepisce e i 110mila euro di "spese elettorali". Rispondano i Cinque Stelle sull'illegalità vera (firme false a Palermo e Bologna). Dicano perché, da quando volevano cambiare il mondo, si sono ridotti a difendere la palude burocratica dell'Italia così com'è. Rinnovo la mia sfida a Di Maio a un dibattito pubblico, in diretta, sui temi della legalità e della trasparenza, oltre che su quelli referendari".

La Procura di Napoli: non c'è ipotesi di reato

Per le parole usate durante l'incontro coi sindaci di Vincenzo De Luca "Non sono configurate al momento ipotesi di reato" nel fascicolo aperto dalla Procura di Napoli – sezione reati contro la Pubblica amministrazione coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino. Delle parole, forti, utilizzate dal governatore della Campania, durante un incontro con 300 sindaci, mirato a raccogliere voti per il Sì al referendum costituzionale c‘è un audio, pubblicato dal Fatto Quotidiano la scorsa settimana.

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