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Referendum Napoli 2016, protesta “con fritture” al comizio di De Luca: “Basta clientele”

Proteste a Pomigliano d’Arco, dove il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha tenuto uncomizio a favore del Sì al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. Alcuni manifestanti dell’ex Opg occupato “Je so’ pazzo” hanno protestato con striscioni e panzerotti fritti, in riferimento alle discutibili parole pronunciate da De Luca durante una convention all’hotel Ramada. Il governatore rilancia usando l’ironia: “Tu offri un giro di pizze”, ha detto al sindaco di Pomigliano.
A cura di Francesco Loiacono
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Lo striscione dei manifestanti dell'ex Opg occupato "Je so' pazzo" (Twitter)
Lo striscione dei manifestanti dell'ex Opg occupato "Je so' pazzo" (Twitter)

Proteste a Pomigliano d'Arco (Napoli), dove il governatore della Campania Vincenzo De Luca è impegnato in un comizio per sostenere le ragioni del Sì al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre assieme al sindaco di Forza Italia Lello Russo. Alcuni manifestanti dell'ex Opg occupato "Je so pazzo" stanno contestando il governatore con striscioni e simboliche fritture. Il riferimento è alla convention di qualche giorno fa all'hotel Ramada di Napoli, dove De Luca, davanti a circa 300 amministratori locali, ha fatto riferimento al clientelismo come strategia per portare più persone possibile a votare Sì alla consultazione di dicembre. L'audio di quell'incontro, diffuso dal "Fatto quotidiano", ha suscitato molte polemiche nonostante il tono apparentemente scherzoso utilizzato da De Luca.

De Luca ironizza col sindaco Russo: "Tu offri un giro di pizze"

Il governatore è tornato sull'episodio usando l'ironia: "Ho chiesto al sindaco di Agropoli di distribuire le fritture di pesce, a te chiedo di portare un giro di pizze", ha detto De Luca rivolto a Russo, secondo quanto riferito da un inviato del quotidiano "Il Mattino": "Hanno parlato di voto di scambio scatenando contro di me la crociata del totano arrostito e delle alici fritte. Non ho niente da dare e niente da vendere, altro che voto di scambio. I miei valori sono quelli di mio padre, contadino costretto ad emigrare dalla Lucania perché la terra era arida". No comment invece del governatore sul "caso" delle pesanti affermazioni contro Rosy Bindi, che aveva cercato di chiudere presentando le sue scuse al presidente della Commissione Antimafia.

I manifestanti: "È voto di scambio, arrestate De Luca"

Mentre De Luca ironizzava sull'episodio delle "fritture", anche all'esterno i manifestanti usavano l'arma dell'ironia, rivolta però contro il governatore: "Gli vogliamo fare assaggiare un po' di quelle fritture con cui pensa di potersi comprare i voti dei campani – hanno affermato i manifestanti dell'ex Opg mostrando alcuni panzerotti fritti -: basta clientele, voto di scambio, basta speculazioni sulla nostra pelle". All'interno dell'improvvisato corteo ha trovato spazio anche uno striscione con la scritta: "È voto di scambio, arrestate De Luca". Un altro striscione, più ironico, recitava: "Basta un sì e doje frittur", facendo il verso a un'espressione resa famosa dal serial tv Gomorra (e dalla parodia dei The Jackal). Sul luogo del comizio (e delle proteste) era presente un cordone delle forze dell'ordine: non si è registrato alcun problema.

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