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Resta in carcere il 47enne che torturò il figlio con la corrente elettrica

Il 47enne di origini algerine, arrestato il 4 ottobre, rimarrà in carcere con l’accusa di lesioni aggravate dai futili motivi e sevizie. La compagna e i tre figli dell’immigrato sono stati trasferiti in una località sicura, lontano dalla loro abitazione di Varcaturo (Napoli).
A cura di An. Mar.
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Sono troppo gravi le accuse contro di lui perché possa essere scarcerato: H.A., 47 anni, cuoco di origini algerine con regolare permesso di soggiorno nel nostro Paese, resta in cella per le sevizie perpetrate ai danni della compagna e del figlio 15enne. L'immigrato era stato arrestato domenica 4 ottobre nella sua abitazione di Varcaturo. È la decisione del presa dal gip del Tribunale di Napoli Nord, Isabella Confortini al termine dell'udienza di convalida. L'uomo è accusato di lesioni aggravate dai futili motivi e sevizie. La scelta del giudice è andata incontro alla richiesta del pubblico ministero Ilaria Corda, della Procura di Napoli Nord riguardo alla prosecuzione della misura detentiva anche a scopo di tutelare la famiglia dell'uomo.

La donne di origini polacche, è stata trasferita insieme ai loro tre figli in una località protetta in provincia di Campobasso. Decisivo per le indagini è stato proprio il racconto del figlio maggiore della coppia che ha riferito agli inquirenti come in alcune occasioni, suo padre lo avesse costretto a rimanere a torso nudo fuori in pieno l'inverno, gettandogli addosso secchiate d'acqua ghiacciata mentre in altre occasioni il ragazzo sarebbe stato punito con delle scariche elettriche.

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