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Salerno: Pierangela Gareffa si sarebbe salvata se soccorsa dal marito

Secondo l’autopsia la donna avrebbe potuto salvarsi se soccorsa in tempo dal marito poi arrestato per omicidio.
A cura di Antonio Palma
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Pierangela Gareffa, la donna uccisa con una coltellata in casa a Vibonati in provincia di Salerno si sarebbe potuta salvare se il marito l'avesse soccorsa in tempo. È quanto emerge dall'autopsia eseguita oggi nell'ospedale di Sapri sul corpo della donna. L'esame, effettuato del medico legale Adamo Maiese, infatti ha confermato la prima ricostruzione dei carabinieri, e cioè che ha causare la morte della donna è stata un'unica coltellata sferrata con una lama di trenta centimetri sotto il costato, sul lato destro del corpo. Per la morte di Pierangela Gareffa è stato già fermato il marito Alessandro Pilo con l’accusa di uxoridicio. L'uomo, che viveva con la moglie in un appartamento col figlio adolescente, aveva rivelato ai carabinieri di aver trovato la consorte a terra in casa spiegando che la morte era dovuta ad un malore conseguente alla caduta contro una ringhiera di ferro in giardino

La ricostruzione del delitto

Quella versione non aveva mai convinto i militari dell'arma che indagano sul caso anche perché fin dal primo momento era stata notata una ferita da taglio ben visibile sul corpo della donna. Secondo la ricostruzione degli inquirenti infatti l'uomo, al termine di una violenta lite con la moglie nel pomeriggio di domenica, le avrebbe sferrato un colpo con il coltello senza però chiamare i soccorsi nonostantre si fosse accorto della gravità del fatto. L'uomo avrebbe anche cercato di medicarla ma solo verso mezzanotte, quando le condizioni della donna sono peggiorate, ha bussato ad un vicino chiedendogli di allertare il 118 perché la moglie si era ferita nel pomeriggio.

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