399 CONDIVISIONI

San Vito martire è il patrono di Positano e di altri dieci comuni campani

San Vito martire è patrono oltre che di Positano di altri dieci comuni in Campania. È invocato anche come protettore dei sordi, dei muti e dei ballerini. La leggenda vuole che uscì illeso dalle più atroci torture durante l’impero di Diocleziano.
A cura di Marta Ferraro
399 CONDIVISIONI
Immagine

Non si hanno notizie certe sull'esistenza di San Vito, patrono di Positano (Salerno). Uno scritto antico ma dallo scarso storico asserisce però che San Vito nacque in Sicilia da padre pagano e che visse sette anni in prigione perché cristiano. È stato una figura molto popolare nel Medioevo e è annoverato tra i quattordici Santi Ausiliatori. La leggenda vuole che Vito abbia guarito il figlio di Diocleziano malato di epilessia.

Si narra che San Vito avesse sette anni quando cominciò a compiere i primi prodigio, già prima del 303, anno in cui nell'impero romano ebbe inizio la persecuzione contro i cristiani. Il padre, falliti tutti i tentativi di distoglierlo dal cattolicesimo lo denunciò al preside Valeriano che lo fece arrestare. In carcere subì ogni sorta di tortura e persecuzione ma Vito non cedette, forte dell'esempio della sua nutrice e di un caro amico, Modesto. Dunque, Valeriano stesso dopo un certo tempo lo liberò. Una volta a casa, il padre tentò di farlo sedurre da alcune donne, ma il ragazzo ancora una volta si mostrò fermo nei suoi convincimenti. Nel mentre, un angelo apparve al suo amico Modesto, ordinandogli di partire su una barca insieme a Vito e alla nutrice. I tre sbarcarono sulla foce del Sele, sulle coste cilentane, e furono assistiti durante il viaggio da un'aquila che portò loro acqua e cibo.
Nel Cilento San Vito continuò a compiere prodigi fino a quando non fu rintracciato da Diocleziano fu condotto a Roma per essere giustiziato. La leggenda narra che San Vito guarì dall'epilessia il figlio di Diocleziano che però lo fece torturare. Fu gettato nella pece bollente da cui uscì illeso, poi gettato tra i leoni che diventarono inaspettatamente mansueti e gli leccarono i piedi e per concludere mentre i torturatori continuavano a procurargli la morte la terra tremò e lo stesso Diocleziano fuggì spaventato.
San Vito è il protettore dei muti, dei sordi e dei ballerini per la somiglianza nella gestualità agli epilettici. Oltre 150 città in tutta Europa vantano di possedere reliquie del santo. In Campania, a Marigliano nella chiesa di San Vito sarebbe custodita la tomba del martire sigillata da un marmo. A Eboli sorge una chiesa a lui dedicata nei pressi del luogo dove fu sepolto. Anche Santo Stefano del Sole vicino Avellino vanta una reliquia del santo e lo festeggia non solo il 15 giugno ma anche l'ultima settimana di agosto per ricordare il giorno in cui lì venne deposto nel 1814. A Pisciotta, nel Salernitano, nella chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo viene venerata una sua reliquia in un'ampolla di vetro. San Vito in Campania è patrono oltre che di Positano anche di Eboli, Forio d'Ischia, Marigliano (Napoli), Rocchetta e Croce (Caserta), Santo Stefano del Sole (Avellino), Sapri e Tortorella (Salerno).

399 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views