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Scandalo alla Napoli Servizi: tre funzionari con stipendi d’oro da 150mila euro l’anno

L’amministratore delegato della partecipata del Comune di Napoli ha bloccato ieri i contratti “milionari” dei tre quadri finiti al centro dello scandalo. Al loro posto, alla Napoli Servizi arriveranno ora tre lavoratori licenziati dalla Bagnoli futura.
A cura di An. Mar.
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Acque agitate alla Napoli Servizi, l'azienda partecipata del Comune di Napoli che svolge attività di manutenzione e vigilanza del patrimonio comunale. Sono i compendi d'oro di un piccolo gruppo di funzionari ad accendere i riflettori sulla gestione della partecipata che conta oltre 1500 dipendenti, un dirigente e 10 quadri. Tra questi tre quadri dell'azienda del Comune inquadrati in organico con un contratto a termine beneficiari, sul proprio stipendio, di bonus fino a 150 mila euro. I tre dipendenti, detenevano peraltro, mansioni tali escluderli delle responsabilità connesse alla produzione dell'azienda.

Uno scandalo in piena regola per la Napoli Servizi finita al centro delle polemiche già nei giorni scorsi, quando il gruppo consiliare al Comune di Napoli dell'Italia dei Valori aveva accusato l'amministratore unico, Domenico Allocca, di aver proceduto ad assunzioni di tipo clientelare in vista della campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale della Campania. Allocca, amministratore delegato dell'azienda con stipendio tre volte inferiore ai tre quadri e pari a circa 50 mila euro lordi, nella giornata di ieri, ha proceduto a bloccare i contratti dei tre quadri finiti al centro dello scandalo per le loro retribuzioni. L'azienda assorbirà nei prossimi giorni tre lavoratori licenziati della Bagnoli Futura, altra società di proprietà del Comune di Napoli recentemente finita in fallimento.

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