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Strage del Venerdì Santo a Torre del Greco, dopo 30 anni condannati i killer

Era il primo aprile del 1988 quando, in un ristorante di Torre del Greco, quando 4 persone furono ammazzate in un agguato di camorra. Oggi, a quasi 30 anni dal delitto, i 5 imputati per la strage sono stati condannati.
A cura di Valerio Papadia
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Ci sono voluti quasi 30 anni per fare luce su uno degli omicidi di camorra più sanguinosi degli ultimi decenni. Come riporta Il Mattino, esecutori e mandanti della strage di Torre del Greco, avvenuta il Venerdì Santo del 1988, sono stati condannati: in tutto sono 5, le cui condanne, in totale, non superano i 50 anni di reclusione. Le indagini sono state effettuate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che si è avvalsa anche dell'aiuto di molti collaboratori di giustizia che, all'epoca dei fatti, ricoprivano un ruolo di primo piano nei sodalizi criminali di Torre del Greco e dei comuni limitrofi.

La strage del Venerdì Santo

Era il primo aprile del 1988, il giorno del Venerdì Santo, quando un commando armato fece irruzione nel ristorante Taverna del Buongustaio a Torre del Greco. Il gruppo di fuoco sparò per primo a Domenico Di Donna, un cameriere del locale che si ritrovò suo malgrado sotto la pioggia di proiettili. Poi fu la volta dei camorristi Ciro Fedele e Antonio La Rocca. Infine, uno dei killer inseguì in strada Salvatore Magliulo, uccidendolo. La strage si inserisce in una sanguinosa faida di camorra che interessò la zona vesuviana a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta e fu ordinata dal boss Eugenio "Gegè" Gargiulo a seguito della morte del fratello Vincenzo.

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