Strage treno 904, il Comune e Regione non si costituiscono parte civile
Comune di Napoli e Regione Campania dimenticano la strage del treno rapido 904 e non si costituiscono parte civile: a darne notizia è Antonio Ceraldo, ex presidente dell'associazione dei familiari delle vittime e feriti della strage del rapido 904, avvenuta il 23 dicembre 1984, quindi trent'anni fa. Ceraldo è uno dei 267 feriti che quella sera era sul treno partito da Napoli e diretto a Milano. "È grave – dichiara – che questa mattina non si siano costituiti parte civile il Comune di Napoli e la Regione Campania". L'uomo parla al termine della prima udienza del processo a Firenze che vede imputato Totò Riina. "Tutto quello che è stato fatto in Campania per ricordare – continua – è stato fatto solo grazie all'associazione".
Quella che restò nella memoria come la strage di Natale avvenne nella Grande galleria dell'Appennino, ai danni del convoglio proveniente a Napoli e diretto a Milano, carico di pendolari. Diciassette furono i morti, 267 i feriti, ancora senza giustizia (e senza risarcimento economico alcuno) i parenti e le vittime per un atto barbaro considerato dalla Commissione parlamentare Stragi come l'inizio dell'epoca della guerra di mafia dei primi anni Novanta. Nel 2011 la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli emise un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del boss mafioso Totò Riina, detenuto al 41 bis, per la strage, ipotizzandolo quale mandante. La tesi è quella di un un atto eclatante quale "risposta" al maxi processo contro Cosa Nostra.