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Sub morti a Ischia, ci sono 5 indagati: hanno dato l’allarme senza prestare soccorso

La Guardia ha notificato cinque avvisi di garanzia che, quel tragico 13 agosto, erano anch’essi impegnati in una immersione nelle acqua di Ischia, come Antonio Emanato a Lara Scamardella. I cinque hanno lanciato l’allarme, ma sono indagati perché non hanno prestato soccorso alle due vittime.
A cura di Valerio Papadia
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Gli avvisi di garanzia sono stati notificati come atto dovuto, dal momento che domani si effettuerà l'autopsia sui corpi di Antonio Emanato, 42 anni, e Lara Scamardella, 13 anni, i due sub morti tragicamente durante una immersione nelle acque dell'isola di Ischia. Ad ogni modo, la vicenda potrebbe significare comunque un passo in avanti nelle indagini condotte dalla Guardia Costiera, che ha notificato cinque avvisi di garanzia, nei confronti di altrettanti soggetti, che quel drammatico 13 agosto stavano anche loro eseguendo una immersione non molto lontano dal tratto di mare in cui Antonio e Lara sono annegati.

Anzi, sono stati proprio loro a dare l'allarme e avvertire le autorità competenti. Ma, proprio per questo, sono finiti nel registro degli indagati. I cinque sub, infatti, dopo aver dato l'allarme non hanno prestato soccorso ad Antonio e Lara. Le autopsie saranno effettuate domani al Policlinico della Federico II di Napoli.

Lara non poteva immergersi perché non aveva il brevetto

Le indagini della Guardia Costiera di Ischia, coordinate dal tenente di vascello Alessio De Angelis, come dimostrano le notifiche degli avvisi di garanzia, procedono speditamente. Proprio questa mattina, infatti, gli inquirenti avevano scoperto che la 13enne Lara Scamardella non avrebbe potuto effettuare l'immersione in quanto ancora in fase addestramento: insomma, Lara non aveva ancora conseguito il brevetto da sub.

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