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Tassisti in rivolta contro Uber: lo sciopero arriva anche a Napoli

Dopo Roma e Milano, le auto bianche si fermano anche a Napoli, soprattutto nei luoghi più affollati, come la Stazione Centrale e l’aeroporto di Capodichino. Taxi garantiti invece per malati, anziani e persone non autosufficienti.
A cura di Valerio Papadia
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A partire dalla mattinata di oggi, lunedì 20 febbraio, i taxi si fermano anche a Napoli. Dopo lo stop di Roma e Milano, che orami dura da 5 giorni, anche i tassisti partenopei hanno deciso di fronteggiare i colleghi capitolini e meneghini nella loro protesta contro Uber, servizio di trasporto automobilistico privato che offre un'alternativa alle auto bianche. Gli autisti napoletani, questa mattina, hanno quindi deciso di incrociare le braccia in attesa della riunione che si svolgerà domani a Roma, al Ministero dei Trasporti.

I disagi maggiori si stanno riscontrando nelle strutture con più affluenza, non solo di cittadini, ma soprattutto di turisti, come la Stazione Centrale e l'aeroporto di Capodichino, dove i pochi tassisti presenti non effettuano corse, che invece sono garantite per i malati, gli anziani, le persone non autosufficienti e il personale medico che necessita di raggiungere velocemente le strutture di cura e di emergenza.

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