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“Troppi bambini morti, per questo il Monaldi ha sospeso i trapianti di cuore”

A dichiararlo, all’Ansa, è stato il presidente del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa. I genitori dei bambini trapiantati insorgono: “È un’ammissione di colpevolezza”.
A cura di Valerio Papadia
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L'ingresso dell'ospedale Monaldi di Napoli
L'ingresso dell'ospedale Monaldi di Napoli

Alla fine del 2016, sebbene mancasse ancora l'ufficialità, la chiusura del centro pediatrico trapianti del Monaldi, che avrebbe così sancito lo stop ai trapianti di cuore per i bambini, era stata motivata con una necessità di riorganizzare la struttura interna del nosocomio e di far fronte alla carenza del personale. Adesso che i trapianti, in un centro di eccellenza per le malattie cardiache come il nosocomio napoletano, sono definitivamente sospesi, Alessandro Nanni Costa, presidente del Centro Nazionale Trapianti, all'Ansa, ha fornito una sua versione dei fatti: "Credo che sul Monaldi sia stato messo in atto un approccio di buon senso perché negli ultimi tre anni si è registrata una mortalità eccessiva".

"Non si può portare avanti un'attività se non ci sono le condizioni di sicurezza che vanno ristabilite, attività per cui so che c'è grande attenzione da parte della Regione, del presidente De Luca e della direzione del Monaldi. È necessario che vengano fatte delle scelte relative alla riorganizzazione perché il modello precedente non ha prodotto risultati" ha concluso Nanni Costa, intervenuto alla manifestazione "Parenope Dona" per sensibilizzare l'opinione pubblica alla donazione degli organi.

I genitori dei bimbi trapiantati insorgono: "È un'ammissione di colpevolezza"

Interrogata sulla questione, Dafne Palmieri, presidente del Comitato Genitori dei Bimbi Trapiantati, si è lanciata contro il presidente del Centro Nazionale Trapianti. "Le parole del dottor Nanni Costa sono sconcertanti, a questo punto sono una dichiarazione di colpevolezza. Lui stesso ha dichiarato che la situazione gli appariva anomala dal punto di vista organizzativo a fine 2014, quando già denunciavamo una palese azione di smantellamento. Dunque ha peccato egli stesso di irresponsabilità nel corso del suo mandato, attendendo due anni ed intervenendo solo a seguito della pressione ricevuta dalle lettere di Federconsumatori".

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