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Uova al Fipronil, ancora controlli in Campania: nuovo sequestro in provincia di Salerno

L’Asl di Salerno ha sequestrato uova contaminate dal pericoloso insetticida ad Atena Lucana. Erano già imballate all’interno di un deposito all’ingrosso , ed erano state campionate dapprima in provincia di Napoli. Ma l’Istituto Superiore della Sanità tranquillizza: “Non minimizziamo. In Italia non c’è alcun rischio per la popolazione”.
A cura di Ida Artiaco
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L'Asl di Salerno ha sequestrato uova contaminate da Fipronil ad Atena Lucana, in provincia di Salerno. I medici impegnati nelle operazioni di controllo hanno trovato il prodotto contagiato già imballato all'interno di un deposito all'ingrosso. Così, dopo aver trovato due campioni positivi all'insetticida sui 37 analizzati in Campania nell'ambito del piano straordinario disposto dal Ministero della Salute, continua il monitoraggio sui prodotti avicoli e negli ovoprodotti per evitare eventuali rischi per la salute umana e garantire la sicurezza alimentare. È inoltre risultato, nel corso di questo terzo intervento sul territorio regionale, che queste uova erano state dapprima campionate in provincia di Napoli.

Intanto, l'Istituto Superiore di Sanità prova a tranquillizzare la popolazione. "Non abbiamo minimizzato – ha detto il presidente Walter Ricciardi in una intervista al Corriere della Sera -. In Italia non c'è alcun rischio. La concentrazione della sostanza è così bassa da non comportare problemi di tossicità in bambini e adulti. Oltretutto non sono mai stati segnalati casi di intossicazione acuta e cronica nell'uomo legati all'assunzione di alimenti contaminati da trattamenti di uso veterinario". Intanto, l'elenco dei casi di uova contaminate da Fipronil continua a crescere su tutto il territorio nazionale, dopo aver sequestrato già migliaia di uova in provincia di Viterbo e Ancona nell’ambito dei controlli.

Lo scandalo Fipronil è scoppiato alla fine dello scorso mese dopo che migliaia di uova sono state ritirate dai supermercati in Germania e nei Paesi Bassi e ne è stata bloccata la vendita in Belgio, diventando ben presto una emergenza a livello continentale. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, si tratta di un insetticida vietato nella produzione di alimenti destinati al consumo umano, perché altamente tossico e può danneggiare il fegato, le ghiandole tiroide e le reni se ingerito in grandi quantità e per un lungo periodo di tempo

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