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Via Cilea, anziana sepolta in casa da 2.500 sacchi di rifiuti. È la seconda volta

Vomero. Settantenne trovata dai carabinieri in uno stato pietoso: quintali di rifiuti accatastati in casa, situazione scoperta dopo le denunce dei vicini che lamentavano forti odori nauseabondi provenienti dall’alloggio. Non è la prima volta: un anno fa i carabinieri dovettero intervenire per una situazione pressoché identica nella casa della donna che ora è stata anche denunciata.
A cura di Redazione Napoli
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Le immagini dei carabinieri del 2013 che documentarono lo stato drammatico dell'abitazione
Le immagini dei carabinieri del 2013

Uno scenario sconcertante, una immagine da programma televisivo, di quelli che raccontano i sepolti in casa dai rifiuti. Così viveva una 69enne in un condominio nella signorile via Cilea, cuore del quartiere Vomero. Da tempo ai carabinieri della stazione Vomero-Arenella giungevano numerose segnalazioni di cittadini residenti in zona che segnalavano forti odori provenienti dall'appartamento, ora sotto sequestro. I carabinieri hanno svolto accertamenti e hanno documentato in effetti uno stato di igiene molto precaria dominante all’interno della casa. Una volta entrati con autorizzazione della magistratura, agli occhi dei militari si è parata una quantità incredibile di rifiuti organici, tra i quali alcuni in avanzato stato di decomposizione e inorganici. Con la collaborazione dell’Azienda Sanitaria Locale e dell'Asia sono stati portati via circa 2.500 sacchi stracolmi. La donna è stata denunciata per "molestie olfattive", "disturbo del riposo delle persone" e "getto pericoloso di cose". L'autorità giudiziaria ha emesso un’ordinanza di sequestro preventivo dell’abitazione, con relativo sgombero dell'immobile da persone e cose, a cui i carabinieri hanno dato esecuzione, proseguendo nelle operazioni di ripristino e disinfestazione per circa 4 giorni. La donna è stata ospitata da conoscenti.

Un anno fa la stessa situazione

A testimonianza del fatto che si tratta di un problema di tipo psicologico/psichiatrico, c'è un precedente. Non è la prima volta infatti che si verifica un caso simile. Ottobre 2015: sempre i carabinieri denunciarono la donna per i medesimi reati. In quel ci fu una perquisizione domiciliare a seguito del quale i militari trovarono ancora un quantitativo pressoché analogo al secondo di rifiuti organici e inorganici. all’epoca le procedure di perquisizione e ripristino dei luoghi durarono circa una settimana.

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