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Vietati i tavolini allo chalet Ciro: protestano i camerieri che rischiano il licenziamento

”La mia attività offre lavoro a 72 dipendenti, ma se il Comune non trova una soluzione diversa sono costretto a licenziare subito i 20 addetti al servizio tavoli”, ha detto Antonio De Martino, proprietario dello chalet e nipote di Ciro. Oggi i camerieri hanno protestato contro il Comune sul lungomare di Napoli.
A cura di Enrico Tata
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Il Comune di Napoli ha ordinato allo chalet ‘Ciro' a Mergellina di rimuovere i tavolini all'aperto. Una decisione che toglierebbe lavoro ad almeno venti camerieri dello storico chioschetto, che questa mattina hanno protestato sul lungomare del capoluogo partenopeo contro la decisione dell'amministrazione.

"La mia attività offre lavoro a 72 dipendenti, ma se il Comune non trova una soluzione diversa sono costretto a licenziare subito i 20 addetti al servizio tavoli ed è prevedibile che il mancato introito porterà ad altri licenziamenti", ha detto Antonio De Martino, proprietario dello chalet e nipote di Ciro. In pratica secondo il Comune ‘Ciro' verrebbe equiparato a un piccolo chiosco e quindi, come prevede il regolamento sull'occupazione di suolo pubblico del 2014, potrebbe occupare solo 20 metri quadrati di lungomare. In pratica potrebbe allestire un dehor con cinque tavolini invece dei cinquanta abituali. "Io occupo da anni, pagando regolarmente quanto dovuto per il suolo, oltre 120 metri quadri, e non potrei certo sostenere i costi del personale con i 20 previsti dalla normativa", dichiara ancora De Martino.

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