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Allerta meteo e scuole chiuse: ecco chi lo decide

La macchina della sicurezza parte dopo il bollettino della Protezione Civile Regionale. La disposizione della chiusura di scuole e altri luoghi pubblici non è automatica, ma decisa in via discrezionale dal sindaco. In genere scatta sempre con un’allerta arancione. Ma sempre più spesso è decisivo il vento.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Piogge torrenziali, allagamenti, raffiche di vento, neve e mareggiate mettono sempre più spesso in ginocchio Napoli. Garantire l'incolumità della cittadinanza in caso di maltempo e calamità è un obbligo delle istituzioni. Ma come funziona la chiusura delle scuole in questi casi a Napoli e in Campania? Chi decide quando devono essere chiuse le scuole?

Chi proclama l'allerta meteo?

La macchina della sicurezza scatta quando la Protezione Civile Regionale dirama il bollettino meteorologico giornaliero, nel quale sono indicate le previsioni sulle condizioni atmosferiche nel territorio nelle 24 ore successive. La regione Campania è divisa in 8 aree, per ciascuna viene diffuso un bollettino meteo ad hoc. L'allerta meteo per pioggia o neve viene classificata secondo diversi livelli di allarme identificati da un colore, a seconda della gravità, dal verde (meno grave) al rosso (più grave). La città di Napoli rientra nella Zona 1.

Chi ha la responsabilità della chiusura delle scuole?

In primo luogo, bisogna precisare che le competenze in materia di Protezione Civile sono ripartite tra varie amministrazioni, dalle Regioni ai Comuni, dove il responsabile del settore è il sindaco, e coordinate dal Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, incardinato nella Presidenza del Consiglio. Il primo cittadino può disporre, tramite un'ordinanza, la chiusura di scuole, parchi e altri luoghi pubblici per motivi di sicurezza, ma questa decisione non è obbligatoria, non scatta automaticamente in corrispondenza di un determinato livello di allarme, ma è facoltativa e discrezionale e viene esercitata in presenza di una comunicazione di un allarme immediato o se si prevede un aggravamento della situazione meteorologica. Un comportamento non coerente, infatti, esporrebbe il primo cittadino a effetti di responsabilità. In genere, la chiusura delle scuole viene ordinata sempre in corrispondenza di un livello di allarme arancione. Anche il Prefetto può intervenire con i poteri sostitutivi, nel caso non lo faccia il sindaco.

Quali sono i livelli di allerta?

La mappa colorata del livello di rischio riguarda il pericolo piogga e neve. I colori sono quattro – verde (nessun pericolo), giallo (pericolo intermedio), arancione (intermedio) e rosso (massima allerta) – e sono stati uniformati a gennaio 2018, con il nuovo Testo Unico del Codice di Protezione Civile. In passato, infatti, a partire dal 2001, quando con legge costituzionale si è stabilito che il principio di Protezione Civile è materia concorrente, la competenza era andata in capo alle Regioni, che avevano adottato codici disparati. Cosa che rendeva difficile interloquire anche con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.

Cosa succede quando scatta l'allerta meteo a Napoli?

Il bollettino della Protezione Civile Regionale viene inviato tramite pec all'ufficio Protezione Civile del Comune di Napoli, guidato dal comandante della Polizia Locale, Ciro Esposito. Il servizio è attivo h24 tutti i giorni. L'ufficio, quindi, in presenza di un livello di allarme intermedio o elevato (ormai sempre più spesso è fondamentale il livello del vento ) contatta la Direzione Generale per la predisposizione dell'ordinanza di chiusura di scuole, parchi o cimiteri cittadini. La decisione finale però spetta sempre al sindaco, che firma l'ordinanza. Vengono quindi allertati i diversi servizi comunali e delle partecipate per gli interventi diretti: l'Abc per gli espurghi fognari, gli operai della Protezione Civile per spargere il sale sulle strade, gli uffici viabilità, se alcune vie devono essere chiuse e così via.

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