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Opinioni

Napoli, assenteismo al Cardarelli, 62 indagati: medici e infermieri timbravano e andavano via

Sessantadue dipendenti dell’ospedale Cardarelli di Napoli sono indagati per assenteismo: durante le indagini della polizia di Stato li hanno ripresi mentre, dopo aver timbrato il cartellino, si allontanavano dalla struttura. Tra gli indagati anche un consigliere municipale che annotava persino di aver eseguito lavoro straordinario (inesistente)e una donna che al suo posto mandava il figlio piccolo a timbrare il cartellino.
A cura di Nico Falco
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C'è un consigliere municipale che si allontanava dall'ospedale Cardarelli di Napoli, il più grande del Mezzogiorno d'Italia, per andare a segnare di aver fatto lavoro straordinario in circoscrizione. E c'è anche una infermiera che, abitando nelle vicinanze, in reparto non andava proprio: mandava direttamente il figlio di una decina di anni a timbrare il cartellino al posto suo. In uno dei reparti, ad essere beccati sono stati addirittura 10 dipendenti, tra cui 9 infermieri e 1 medico. Emerge anche questo, dall'indagine del commissariato Arenella della Polizia di Stato che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 62 persone, tra cui infermieri, centralinisti, medici e personale amministrativo. Tutti dipendenti del Cardarelli e tutti accusati di avere lo stesso "vizietto": timbrare il cartellino e poi allontanarsi dai reparti, anche dall'ospedale, per andare a farsi i fatti propri chissà dove.

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Gli episodi contestati si collocano nel periodo tra il 2014 e il 2017. Dopo aver avviato le indagini gli agenti hanno predisposto le verifiche, con appostamenti in borghese e telecamere nascoste nelle zone ci sono i marcatempo. Così hanno documentato numerosi episodi, identificando i presunti assenteisti. Nel calderone ci sono finiti tutti: infermieri, medici, ma anche centralinisti e personale amministrativo, segno che, secondo quanto emerso dalle indagini, si trattava di un'abitudine diffusa e ben radicata in tutti i reparti e in tutti gli uffici del più grande ospedale del Mezzogiorno. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati in questi giorni, agli atti sono finiti i video registrati dai poliziotti e i riscontri ottenuti durante le indagini. L'inchiesta è coordinata dal pm Giancarlo Novelli col procuratore Giovanni Mellillo, le accuse sono truffa e violazione della legge Brunetta.

Cardarelli, infermiera mandava figlio a timbrare il cartellino

Tra gli illeciti finiti al centro dell'inchiesta c'è anche il comportamento di una infermiera che, invece di andare in ospedale, mandava il figlio. Il bambino, di una decina di anni, sapeva come muoversi: andava nell'area dove ci sono i marcatempo e timbrava al posto della madre. E nessuno lo aveva mai fermato né gli aveva chiesto cosa facesse lì e con un cartellino da dipendente tra le mani. Documentato anche il comportamento di un consigliere municipale, che durante l'orario di lavoro lasciava il Cardarelli e andava in circoscrizione per attestare lo straordinario. Tra gli indagati ci sono anche 9 dipendenti assegnati allo stesso reparto, compreso un medico. Gli agenti del commissariato Arenella, agli ordini del vicequestore Angelo Lamanna hanno accertato anche che, in loro assenza, reparti e uffici rimanevano sguarniti causando disservizi per l'utenza e per i pazienti. Per il momento non sono stati emesse misure cautelari né sospensioni dal servizio. Il Cardarelli ha fatto sapere di avere avviato i procedimenti disciplinari nei confronti degli indagati e che si costituirà parte civile nel processo.

Lo scandalo assenteismo al Loreto Mare

Nel 2017 uno scandalo analogo si era abbattuto su un altro dei principali ospedali di Napoli, il Loreto Mare: al termine delle indagini dei carabinieri arrivarono gli avvisi di garanzia per 87 dipendenti, tra amministrativi e personale sanitario, tutti accusati di timbrare il cartellino e poi lasciare uffici e reparti sguarniti. I militari avevano ricostruito 118 episodi di truffa e assenteismo e furono emesse 55 misure cautelari (successivamente revocate), molte delle quali agli arresti domiciliari ma con l'obbligo di svolgere lo stesso i turni di lavoro per non creare ripercussioni sulle attività dell'ospedale. Per quella vicenda il processo è ancora in corso.

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Giornalista professionista dal 2011, redattore di cronaca nera per Fanpage.it dal 2019. Precedentemente ho lavorato per i quotidiani Cronache di Napoli, Corriere del Mezzogiorno e Il Mattino.
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