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Cosa vedere e fare a Procida: 10 idee poco costose

Benvenuti a Procida. Qui le case hanno i colori della tavolozza del pittore perché i pescatori quando tornano dal mare le riconoscano subito, qui il tempo sembra essersi fermato, qui ci si tuffa dagli scogli e si fanno passeggiate in bici, qui si respira poesia e si sente una strana magia, come l’hanno raccontato meravigliosamente Massimo Troisi, Lamartine ed Elsa Morante.
A cura di Redazione Napoli
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A Procida ci devi andare in traghetto, sì anche se in termini di tempo equivale un po' come andarci a nuoto o quasi. Sì perché Procida è un'isola dai ritmi lenti, dove il tempo sembra essere rimasto fermo, immobile e quindi ti ci devi avvicinare con cautela, decelerare un po' alla volta, scorgere l'isola e riconoscerla dalle sue casette colorate, dalle reti dei pescatori, inerpicandoti tra le sue grancìe, così vengono chiamate le strade come da tradizione antica, dagli alberi di limoni e dall'odore del mare. E una volta che la nave attracca al porto e i cordoni ingottati dal sale del mare vengono legati dai marinai dalla pelle cotta dal sole, allora puoi finalmente fare la conoscenza di questo pezzo di terra in mezzo al mare, tanto amato da poeti e scrittori, andando alla ricerca dei luoghi descritti da Elsa Morante, nel suo libro meraviglioso, "L'Isola di Arturo". Ma anche se non hai letto il libro e vuoi scoprire le bellezze di quest'isola all'inizio un po' schiva ma dalla bellezza autentica, ecco le dieci cose da vedere assolutamente per avere un assaggio della sua essenza e scoprirla rigorosamente a piedi o a bordo delle due ruote, come un certo Massimo Troisi fece un po' di tempo fa nel suo ultimo film "Il Postino", girato tra Salina e la spiaggia del Pozzo Vecchio a Procida.

Palazzo D'Avalos

Indirizzo: Via Terra Murata 33, Procida
Contatti:  081 896 7253- sito ufficiale

Da qui si vede tutta l'isola, dal suo punto più alto. Da qui si sente ancora il dolore e la speranza. Palazzo D'Avalos fu costruito nel ‘500 insieme alle mura dalla famiglia D’Avalos, governatori dell’isola fino al ‘700. Nel 1830 l’edificio fu trasformato in carcere e fu chiuso definitivamente solo nel 1988. Oggi questo palazzo immenso, dove Nanny Loy girò, nel 1971, "Detenuto in attesa di giudizio", con Alberto Sordi, è aperto per le visite del pubblico e se sei fortunato trovi il vecchio custode che faceva anche un po' da psicologo e racconta delle storie dei detenuti che sono passati per qui.

Vivara

Contatti: sito ufficiale

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Un'isola nell'isola. Vivara è un'oasi protetta, una riserva naturale, il margine  di un cratere vulcanico originatosi circa cinquantamila anni fa, oggi sommerso. In origine Vivara era collegata a Procida, a una falesia oggi scomparsa e sostituita da un ponte che la collega all'isola. Qui tra ruderi risalenti al 1600 e un belvedere che consente di vedere Capri, Ischia, Procida e, sullo sfondo, Napoli con il Vesuvio, il paradiso è davvero vicino.

La Corricella

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Tra le reti dei pescatori, i pescherecci e le case colorate. La Corricella è il borgo marinaro più antico di Procida e ci si arriva o via mare o percorrendo le scale. Disposto ad anfiteatro sul mare è un piccolo presepe dal fascino indescrivibile, un mondo a parte. Qui tra archi, cupole, finestre, gradinate, logge, scale e facciate variopinte, si respira la vera aria di vacanza tra un piatto di pesce fresco e una limonata dissetante.

Terra Murata

Perché se sei arrivato fin qui in cima, sei arrivato dove tutto è iniziato, nella parte più antica dell'isola. Terra Murata a 90 metri d’altezza, è stata sempre una vera e propria fortezza, costruita a scopo difensivo. Da un lato protetta da pareti a picco sul mare dall’altro lato dalle mura fortificate , l’intero borgo era costruito in funzione difensiva per proteggere i cittadini dalle numerose invasioni, da quelle barbariche del primo medioevo fino ai saccheggi saraceni.

La spiaggia del Postino

Indimenticabile la scena in cui Massimo Troisi nel suo capolavoro "Il Postino", registra i suoni dell'isola per suo figlio. E lo fa proprio qui sulla spiaggia diventata la spiaggia del postino che è la spiaggia del Pozzovecchio, dove la sabbia è vulcanica, scura e crea un magico gioco di contrasti con l'azzurro del mare e dove il sole tramonta presto per lasciare spazio ai pensieri, alle parole, ad un ultimo tuffo dagli scogli in questa baia dalla forma del ferro di cavallo.

Le calette

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Per raggiungerle il percorso è impervio ma ne vale la pena. Qui il mare è limpido come non mai, qui gli appassionati di immersioni si consolano, qui gli amanti della natura trovano un paradiso terrestre. Parliamo delle calette di Procida, passando per la Baia del Carbonchio, agli scogli nella zona del Faro o al Pioppeto, qui un tuffo è d'obbligo.

La Casa di Graziella

Orari: Da lunedì a domenica dalle 10:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00, chiuso domenica e lunedì pomeriggio
Indirizzo:  Via Terra Murata
Contatti: 3397232212

Storia di un amore di altri tempi. Era il 1811 quando il poeta francese Alphonse De Lamartine durante un suo viaggio giovanile in Italia, soggiornò sull’isola di Procida e rimase folgorato da una giovane isolana dalle umili origini, Graziella. La fanciulla figlia di pescatori, morì a soli 16 anni ma lo scrittore le dedicò il suo romanzo "Graziella" e oggi a lei è dedicata la casa museo "La Casa di Graziella", ricostruita in un palazzo del 1200, in origine appartenuto a Giovanni da Procida, poi Palazzo Baronale, ancor in epoche successive Conservatorio delle Orfane gestito dalle suore, oggi Palazzo della Cultura.

Punta Solchiaro

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Un nome poetico, un nome che mantiene alta l'aspettativa. Via Solchiaro è un sentiero che corre lungo entrambi i lati della penisola, dalla Chiaiolella si sale su una stretta stradina che costeggia una serie di case che affacciano sul lato sinistro della darsena. Si prosegue in una lunga passeggiata che tra ville con giardini a picco sul mare, natura e scorci mozzafiato porta fino a Punta Solchiaro, il promontorio più a sud di ‪Procida da cui ammirare Terra Murata e la terraferma e se lo fai al tramonto è magia.

Chiaiolella

Il suo vero nome è il Ciracciello, ma tutti la conoscono come Chiaiolella. Parliamo del litorale più lungo dell'isola e allo stesso tempo il più frequentato, delimitato da due caratteristici faraglioni tufacei, formatisi in conseguenza ad una frana del costone roccioso che in origine separava le due spiagge di Ciraccio e Chiaiolella. Qui di giorno i lidi sono affollati da famiglie e bagnanti ma anche la sera il fascino di una cena in spiaggia o di una passeggiata al chiar' di luna ha il suo perché.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie

Indirizzo: Piazza dei Martiri 1, Procida

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Gode di una vista invidiabile sulla Corricella e una posizione così la merita eccome. La Chiesa di Santa Maria delle Grazie è dedicata alla Madonna delle Grazie, raffigurata all'interno della chiesa su di una tela e arricchita d'oro e d'argento nel 1854 per volere degli abitanti dell'isola, per ingraziare la Vergine del miracolo di aver liberato Procida dalla peste.

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