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Dalle acque del porto di Napoli emerge una antica nave borbonica

Un tesoro del passato individuato nelle acque del Golfo partenopeo: è la Nave Flora, relitto d’epoca dei Borboni, testimonianza di un periodo travagliato nella storia del Regno delle Due Sicilie.
A cura di Redazione Napoli
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Si conferma ricco di tesori, il fondale del golfo di Napoli, dove grazie a una serie di approfondite indagini è stata individuata una corvetta borbonica, testimonianza di un periodo travagliato nella storia del Regno delle Due Sicilie, quando re Ferdinando I fu costretto a scappare a Palermo mentre nell'allora Napoli Capitale, anche grazie alle armate francesi, iniziava la rivoluzione repubblicana. La nave era La Flora, un tre alberi varato nei cantieri di Castellammare di Stabia dai quali qualche secolo dopo sarebbe uscita anche la gloriosa nave Vespucci. A trovarla un'equipe di archeologi sommozzatori che fanno parte dell'Associazione temporanea di imprese che ha vinto un bando di gara dell'Autorità Portuale di Napoli in vista dei lavori di ampliamento del bacino partenopeo. E le indagini di scavo, avvenute con immersioni cominciate a fine novembre e durate fino a meta' dicembre, hanno permesso di individuare con esattezza ciò che resta della nave affondata dando fuoco alla Santa Barbara per volere del re insieme ad altri cinque vascelli, tutti quelli che erano in rada nel porto di Napoli nel 1799, nel momento in cui la flotta francese veniva in aiuto ai ribelli napoletani.

Foto e riprese indicano un relitto con le ordinate bruciate, il rivestimento in rame tipico delle navi borboniche, i fusti dei cannoni ancora posizionati e le loro palle, ma anche i meccanismi quali le pulegge. Non è stata ancora individuata la targa col nome, ma presumibilmente è stata lanciata lontano o distrutta dall'esplosione. Tutto intorno scoperte ceramiche di ogni tipo da piatti del 1300 a quelli in uso alla Tirrenia fino a pochi anni fa. Il relitto ha lunghezza di 30 metri e larghezza di 8 metri, misure perfettamente coincidenti con il vascello del 1786.

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