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Erri De Luca e il no alle classifiche di vivibilità: “Napoli non si misura così”

Quando lo scrittore napoletano Erri De Luca si scagliò contro le classifiche delle città più ‘vivibili’: “Nelle prossime statistiche eliminate Napoli, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare”.
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Ogni fine anno puntualmente è diffusa la notizia delle classifiche di vivibilità delle città italiane. E altrettanto puntualmente Napoli scopre di essere collocata negli ultimi posti. Che sia giusto o sbagliato tentare di classificare moltitudini secondo esclusivi parametri economico-sociali è argomento di discussione da decenni. Ai napoletani – che pure si lamentano spesso del luogo in cui vivono – le classifiche di vivibilità (da quella del Sole24Ore a quella di Italia Oggi, ma ormai ce ne sono davvero tante) sentirsi "fanalino di coda" non piace.

Lo scrittore partenopeo Erri De Luca qualche anno fa, un intervento diventato poi virale sui social network e periodicamente riproposto, sostenne  che per il capoluogo campano non valevano certe statistiche e certi elenchi. Lo fece parafrasando una sua altrettanto nota poesia "Considero valore".

Ecco cosa ebbe a dire lo scrittore, autore teatrale e traduttore napoletano:

«Ignoro i criteri di valutazione ma dubito che siano adeguati allo scopo. C’è qualità di vita in una città che vive anche di notte, con bar, negozi, locali aperti e frequentati, a differenza di molte città che alle nove di sera sono deserte senza coprifuoco.

Considero qualità della vita poter mangiare ovunque cose squisite e semplici a prezzi bassi, che altrove sarebbero irreali.

Considero qualità della vita il mare che si aggira nella stanza del golfo tra Capri, Sorrento e Posillipo.

Considero qualità della vita il vento che spazza il golfo dai quattro punti cardinali e fa l’aria leggera. Considero qualità della vita l’eccellenza del caffè napoletano e della pizza.

Considero qualità di vita la cortesia e il sorriso entrando in un negozio, la musica per strada. Considero qualità della vita la storia che affiora dappertutto.

Considero qualità della vita la geografia che consola a prima vista, e considero qualità della vita l’ironia diffusa che permette di accogliere queste graduatorie con un ‘Ma faciteme ‘o piacere'.

Per consiglio, nelle prossime statistiche eliminate Napoli, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare.

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