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Campi Flegrei

Piano evacuazione Campi Flegrei e Vesuvio, dove andranno gli sfollati: zone a rischio e regioni gemellate

Il Vomero in Piemonte, Scampia in Friuli Venezia Giulia, Posillipo in Sardegna: ecco il piano di evacuazione dei quartieri di Napoli e delle città dell’area del Vesuvio e dei Campi Flegrei in caso di eruzione vulcanica, con il dettaglio delle regioni gemellate e l’analisi delle possibili criticità.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei e del Vesuvio è previsto un piano di evacuazione della città di Napoli e di alcuni Comuni campani. Per quanto riguarda la città di Napoli, la redazione del piano di esodo per rischio vulcanico, che si basa sulle attuali zone rosse e gialle, è stata affidata con bando ai privati. Il piano, in questo caso, dovrebbe essere pronto entro febbraio 2024. Già nel 2017, tuttavia, sono state individuate dal Comune di Napoli con delibera 678 del 22 dicembre le aree di attesa dove i cittadini devono recarsi in caso di "allarme" per eruzione, se vogliono usufruire dell'esodo assistito per uscire dalla zona rossa.

Il 5 ottobre 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Campi Flegrei che prevede per la prima volta anche un piano di protezione civile per il rischio bradisismo. Quest'ultimo va ad aggiungersi ai piani per rischio terremoto e per rischio vulcanico. Il piano per il bradisismo grave avrà a sua volta un piano di evacuazione che dovrebbe essere pronto entro 3 mesi dalla pubblicazione del decreto.

Nella città di Napoli, al momento, sono state definite 17 aree di attesa per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei e 3 aree di attesa per il rischio vulcanico del Vesuvio. Si tratta delle aree dove i cittadini della zona rossa devono recarsi nel momento in cui scatta l'allarme per eruzione imminente se vogliono usufruire dell'evacuazione assistita, invece di quella autonoma, ossia fatta con mezzi propri.

Per chi sceglie l'evacuazione assistita, al posto di quella autonoma, è stato definito il trasferimento presso le Regioni e le Province autonome italiane gemellate: grazie ai gemellaggi con le altre Regioni italiane, infatti, si conoscono anche le diverse destinazioni dove potranno essere accolti gli sfollati. Si tratta di una popolazione di circa 1.155.000 abitanti, divisa in molti Comuni. Per i Campi Flegrei, l'ultima esercitazione, avvenuta il 19 ottobre 2019, è durata circa 72 ore.

Se scatterà l'allarme, lo spostamento dalle singole abitazioni private verso le "aree di attesa" sarà agevolato dalla Protezione Civile del Comune. Dopodiché, interverrà la Protezione Civile regionale che porterà i cittadini in altre zone di raccolta, chiamate "aree di incontro", con i bus forniti dalla Regione Campania. Da qui, i cittadini saranno infine trasferiti nei “Punti di prima accoglienza” che si trovano nelle regioni gemellate con pullman, navi e treni. Ad ogni Municipalità di Napoli è stata assegnata una regione o una provincia autonoma gemellata.

Cosa prevede il piano di evacuazione in caso di pre-allarme e allarme

Nella fase di “pre-allarme”, i cittadini possono allontanarsi solo autonomamente, con il proprio mezzo di trasporto. Ci si può in questo modo trasferire presso una sistemazione alternativa, come una seconda casa, da parenti o amici, in una casa in affitto, ricevendo un contributo economico da parte dello Stato. L'uscita dalla zona rossa avviene attraverso i “cancelli” individuati nel Piano, seguendo percorsi stradali stabiliti nel Piano di allontanamento, quindi si raggiungono i “Punti di prima accoglienza” individuati nelle Regioni e Province Autonome gemellate.

Alla dichiarazione di “allarme” invece tutta la popolazione deve abbandonare la zona rossa contemporaneamente e può scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo complessivo stimato per questa operazione è di 72 ore (3 giorni), così diviso:

  • prime 12 ore per permettere alle persone di prepararsi e per predisporre le necessarie misure di regolazione del traffico;
  • successive 48 ore per la partenza contemporanea ma cadenzata della popolazione da tutti i Comuni della zona rossa, secondo un cronoprogramma definito nei piani comunali;
  • ultime 12 ore, come margine di sicurezza per la gestione di eventuali criticità e per consentire l’allontanamento anche degli operatori del sistema di protezione civile.

Il piano di evacuazione per la città di Napoli in zona rossa o gialla

La Protezione Civile nazionale ha diviso Napoli in due zone di rischio vulcanico distinte da colori: una zona rossa, quella che va evacuata prima, e una zona gialla. Ogni vulcano ha la sua zona rossa e gialla. C'è, quindi, una zona rossa per il Vesuvio, che comprende alcuni quartiere dell'area orientale della città, e una diversa zona rossa per i Campi Flegrei, che comprende dei quartieri dell'area occidentale.

Le zone rosse e gialle sono determinate dalla vicinanza ai due vulcani, dai parametri di rischio e dagli studi storici sull'andamento dei venti. Questi ultimi, è stati evidenziato, generalmente in caso di eruzione spingono le ceneri verso est. Le ceneri sono pericolose perché si depositano sulle strutture, provocando il rischio di crolli. La città di Napoli per l’emergenza vulcanica del Vesuvio è poco esposta ai venti. Mentre il rischio è maggiore per i Campi Flegrei, a causa del vento verso est.

Le due aree sono costantemente monitorate. L’Osservatorio Vesuviano misura i microsismi, la composizione del gas e gli spostamenti del terreno e in base a questi 3 parametri decide se salire o meno del livello di allerta. Al momento il livello di allerta del Vesuvio è Verde, mentre quello dei Campi Flegrei è Giallo. A preoccupare i cittadini sono i fenomeni di bradisismo che stanno interessando l'area e le scosse di terremoto avvertite nelle ultime settimane.

La delibera comunale del 2017 che ha approvato "le aree di attesa per il piano di esodo comunale" è uno stralcio del piano di evacuazione vero e proprio, che al momento non è stato ancora realizzato. In sostanza, la delibera ha anticipato il piano comunale di emergenza per il rischio Vulcanico e dei Campi Flegrei, la cui redazione a settembre 2023 è stata appaltata a una società privata. Il Comune di Napoli oltre ai piani di evacuazione assistiti, sta preparando il piano di allontanamento autonomo; una prima parte deve essere ancora sottoposta al tavolo vulcanico regionale. Non mancano le criticità, come ad esempio la questione della Statale 268 vesuviana, inadatta ai flussi enormi di un esodo emergenziale.

La caldera dei Campi Flegrei.
La caldera dei Campi Flegrei
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Il piano di evacuazione per Napoli in caso di eruzione ai Campi Flegrei

Nel caso di eruzione ai Campi Flegrei, i cittadini del Vomero sarebbero sfollati tra il Piemonte e la Valle d'Aosta. Quelli dell'Arenella in Veneto. Chiaiano e Scampia in Friuli Venezia Giulia. Soccavo in Emilia Romagna. Ai residenti del salotto buono di Chiaia-Posillipo toccheranno invece le isole: Chiaia e una parte di San Ferdinando dovranno varcare lo stretto di Messina e andranno in Sicilia. Posillipo, invece, in Sardegna. Per le periferie, invece, sono state scelte le regioni più vicine. Bagnoli sarà gemellata con la Basilicata e la Calabria. Fuorigrotta col Lazio, dove il Comune di Frosinone si è già reso disponibile. Per gli abitanti di Pianura, invece, ci sarà la Puglia.

Il piano di evacuazione per i Campi Flegrei: zona rossa e gialla

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L’ultima eruzione dei Campi Flegrei risale al 1538, quella di Montenuovo a Pozzuoli e l’anno prima furono consegnate terre ai cittadini da parte del re, terre emerse grazie al bradisismo dell’epoca.

La zona rossa dei Campi Flegrei è l'area che gli studi geologici e storici hanno indicato come quella a più alta probabilità di essere impattata da un flusso piroclastico in caso di eruzione esplosiva di un certo tipo. In questo caso scatta l'evacuazione preventiva della popolazione in caso di allarme. Sono compresi in zona rossa i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli. Nell'area vivono circa 500mila abitanti.

La zona gialla è l’area, esterna alla zona rossa, che in caso di eruzione è esposta ad una significativa ricaduta di ceneri vulcaniche in grado di superare il limite di collasso degli edifici. In questa zona alcuni edifici potrebbero essere sgomberati temporaneamente. Nella zona gialla ricadono i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli. Nell'area vivono oltre 800mila abitanti.

Le aree di attesa per la Zona Rossa dei Campi Flegrei

Di seguito l'elenco delle aree di attesa per gli abitanti della Zona Rossa dei Campi Flegrei all'interno del Comune di Napoli:

  • piazza San Luigi, Posillipo, I Municipalità;
  • viale Virgilio, Posillipo, I Municipalità;
  • piazza Vittoria, Chiaia, I Municipalità;
  • piazza Sannazaro, Chiaia, I Municipalità;
  • via Rossini, Vomero, V Municipalità;
  • piazzale Monaldi, via Leonardo Bianchi, Chiaiano, V Municipalità;
  • via Gabriele Iannelli 190, Arenella, V Municipalità;
  • polifunzionale Soccavo, viale Adriano, Soccavo, IX Municipalità;
  • piazza Giovanni XXIII, Soccavo, IX Municipalità;
  • campo basket via Nabucco, Pianura, IX Municipalità;
  • area attrezzata via Mandela, Pianura, IX Municipalità;
  • esterno parco Falcone e Borsellino, via Torricelli Evangelista, Pianura, IX Municipalità;
  • piazza Italia, largo Lala, Fuorigrotta, X Municipalità;
  • via Marino, Fuorigrotta, X Municipalità;
  • piazzale Vincenzo Tecchio, Fuorigrotta, X Municipalità;
  • viale della Liberazione, Bagnoli, X Municipalità;
  • parcheggio ippodromo, Agnano, X Municipalità.

I livelli di allerta dei Campi Flegrei

L’assessore comunale Edoardo Cosenza ha illustrato il piano vulcanico:

Ad ogni Municipalità è assegnata una regione, dove i cittadini saranno trasferiti in caso di evacuazione. I piani di protezione civile comunali, regionale e nazionale sono collegati”. La preoccupazione maggiore in questo periodo è dovuta ai terremoti dei Campi Flegrei, che, come il Vesuvio, sono costantemente monitorati.

Nella caldera ci fu una enorme eruzione che svuotò completamente la camera magmatica esistente. “I Campi flegrei sono in livello attenzione, ossia giallo, da circa 10 anni.  Il Vesuvio invece è a livello verde. Dal livello di attenzione si può andare al livello di pre-allerta, arancione, o di allerta, rosso.

Eruzione Campi Flegrei, dove andranno gli sfollati

Gli sfollati nelle aree di attesa saranno poi trasferiti dalla Protezione Civile della Regione Campania nelle aree di incontro e da qui nelle altre regioni italiane. Ecco dove andranno:

  • Abruzzo-Molise, Monte di Procida
  • Basilicata-Calabria, Bagnoli
  • Bolzano-Trento, Giugliano in Campania in parte
  • Emilia Romagna, Soccavo
  • Friuli Venezia Giulia, Chiaiano in parte
  • Lazio, Fuorigrotta
  • Liguria, Marano di Napoli in parte
  • In Lombardia, Pozzuoli
  • Marche Umbria, Bacoli
  • Piemonte Valle d’Aosta, Vomero in parte
  • Puglia, Pianura
  • Sicilia, San Ferdinando in parte, Chiaia
  • Sardegna, Posillipo
  • Toscana, Quarto
  • Veneto, Arenella in parte
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Il piano di evacuazione per il Vesuvio: zona rossa e zona gialla

La nuova zona rossa del Vesuvio è stata approvata nel 2014 e va ad aggiornare quella del 2001. È divisa in zona rossa 1, esposta all’invasione di flussi piroclastici, e in zona rossa 2, soggetta ad elevato rischio di crollo delle coperture degli edifici per l’accumulo di depositi piroclastici.

La zona rossa comprende 25 comuni delle province di Napoli e di Salerno:  oltre ai 18 indicati già in zona rossa (Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Pompei, Portici, Sant’Anastasia, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase), sono stati ricompresi per intero i Comuni di Palma Campania, Poggiomarino, San Gennaro Vesuviano e Scafati e solo in parte le circoscrizioni di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio del Comune di Napoli, il Comune di Nola e l’enclave di Pomigliano d’Arco nel Comune di Sant’Anastasia.

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La nuova zona gialla del Vesuvio, è stata approvata nel 2015 e ufficializzata il 19 gennaio 2016. Vi rientrano 63 Comuni e la VI Municipalità del Comune di Napoli. È la zona dove è possibile la ricaduta a terra di ceneri vulcaniche prodotte da un’eruzione sub-Pliniana, tale da provocare il collasso dei tetti.

Elenco dei comuni in zona gialla: Agerola, Angri, Avella, Baiano, Bracigliano, Brusciano, Camposano, Carbonara di Nola, Casalnuovo di Napoli, Casamarciano, Casola di Napoli, Castel San Giorgio, Castellammare di Stabia, Castello di Cisterna, Cava de' Tirreni, Cimitile, Comiziano, Corbara, Domicella, Forino, Gragnano, Lauro, Lettere, Liveri, Mariglianella, Marigliano, Marzano di Nola, Mercato San Severino, Meta, Monteforte Irpino, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Nola, Pagani, Pago del Vallo di Lauro, Pimonte, Pomigliano d'Arco, Positano, Quindici, Ravello, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, San Paolo Bel Sito, San Valentino Torio, San Vitaliano, Santa Maria la Carità, Sant'Antonio Abate, Sant'Egidio del Monte Albino, Sarno, Saviano, Scala, Scisciano, Siano, Sperone, Striano, Taurano, Tramonti, Tufino, Vico Equense, Visciano e Volla. Del Comune di Napoli rientrano i quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio.

Le aree di attesa per eruzione Zona Rossa Vesuvio

Quali sono le aree di attesa per la popolazione di Napoli che vive nella Zona Rossa del Vesuvio, quelle gestite dalla Protezione Civile del Comune dove recarsi immediatamente, quindi? Sono tutte nella VI Municipalità di San Giovanni, Barra e Ponticelli:

  • campo sportivo Caduti di Brema, via delle Repubbliche Marinare, a Barra;
  • stadio comunale Ascarelli, via Argine, a Ponticelli;
  • stazione della Circumvesuviana di via Bartolo Longo a Barra.

Eruzione Vesuvio, dove andranno gli sfollati

Gli sfollati nelle aree di attesa saranno poi trasferiti dalla Protezione Civile della Regione Campania nelle aree di incontro e da qui nelle altre regioni italiane. Ecco dove andranno:

  • Abruzzo, Terzigno
  • Basilicata, Boscotrecase
  • Calabria, Boscoreale
  • Emilia-Romagna, Ercolano
  • Friuli Venezia Giulia, Palma Campania
  • Lazio, Ottaviano
  • Liguria, Cercola
  • Lombardia, Torre del Greco, Somma Vesuviana
  • Marche, Poggiomarino
  • Molise, Massa di Somma
  • Piemonte, Portici
  • Puglia, Torre Annunziata, San Sebastiano al Vesuvio
  • Sardegna, Pompei
  • Sicilia, Scafati, Trecase
  • Toscana, San Giorgio a Cremano
  • Trentino Alto Adige, Pollena Trocchia
  • Umbria, San Gennaro Vesuviano
  • Valle d’Aosta, Nola
  • Veneto, San Giuseppe Vesuviano, Sant’Anastasia, Enclave di Pomigliano d’Arco
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