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I sei palazzi monumentali più famosi del centro storico di Napoli

Situati tra piazza San Domenico Maggiore, via dei Tribunali e via San Biagio dei Librai, ecco i più famosi palazzi monumentali del centro storico di Napoli, sia ad uso residenziale che da visitare.
A cura di Ida Artiaco
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Napoli non è solo una città, ma un vero e proprio museo a cielo aperto. Già solo camminando per i vicoli stretti e le sue strade caotiche si può conoscere la sua storia millenaria. Ciò è dovuto in larga parte ai numerosi palazzi che, con le loro peculiarità architettoniche e artistiche, formano un patrimonio ben visibile a tutti, in alcuni casi anche visitabile, che ben spiegano le tradizioni e i costumi del centro storico e delle zone più periferiche. Alcune di queste sono oggi sede di istituzioni pubbliche, altre sono abitate da comuni cittadini e altre ancora vengono utilizzate come spazi per mostre. Ecco, allora, i sei palazzi storici del centro storico di Napoli più famosi e da non perdere assolutamente.

Palazzo Filippo d'Angiò a Napoli (Wikipedia).
Palazzo Filippo d'Angiò a Napoli (Wikipedia)

Palazzo Saluzzo di Corigliano (piazza San Domenico)

Palazzo Saluzzo di Corigliano, sede dell'Università L'Orientale (Wikipedia).
Palazzo Saluzzo di Corigliano, sede dell'Università L'Orientale (Wikipedia)

Passeggiando per piazza San Domenico, nel cuore del centro storico di Napoli, è impossibile non notare la grandezza di uno degli edifici storici più conosciuti della città: palazzo Saluzzo di Corigliano. Attualmente, è sede del Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo dell'università L'Orientale, ma ha una storia antichissima, che affonda le sue radici nel 16esimo secolo, quando fu costruito dall'architetto Giovanni Francesco Mormando per volontà di Giovanni di Sangro, che desiderava celebrare l'importanza della sua famiglia, una delle più illustri tra quelle partenopee, nel sedile di Nilo. Fu poi acquistato nella prima metà del Settecento dal duca Agostino Saluzzo, che divenne poi proprietario anche del feudo calabrese di Corigliano. Da qui il nome del noto palazzo partenopeo. Alcune parti sono state restaurate da Gaetano Genovesi. Divenuto dagli Settanta di proprietà dell'Università Orientale, durante i lavori vennero rinvenuti una strada di origine romana e delle mura greche, poi inglobati nell'aula magna da qui ricavata, che viene per tanto chiamata "Aula Mura Greche".

Palazzo di Sangro di Casacalenda (piazza San Domenico)

Cortile del Palazzo di Sangro a piazza San Domenico (Wikipedia).
Cortile del Palazzo di Sangro a piazza San Domenico (Wikipedia)

Di fronte al Palazzo di Corigliano, e sempre su piazza San Domenico, si trova un altro importante edificio, e cioè il palazzo di Sangro di Casacalenda, famoso soprattutto perché, al piano terra, ospita una delle pasticcerie più illustri di Napoli, Scaturchio, a cui si deve il tipico dolce "Ministeriale". Fu commissionato da Marianna di Sangro, duchessa di Casacalenda e terminato da Luigi Vanvitelli anche se cominciato da Mario Gioffredo. La sua caratteristica è quella di presentare un piano nobile ed un bellissimo cortile interno con al centro una scenografica scala aperta. All'interno del palazzo, che è abitato tutt'ora da numerose famiglie, si trovano affreschi di Fedele Fischetti, alcuni dei quali conservati al museo di Capodimonte. Da non confondere questo con il vicino Palazzo di Sangro, situato in vico San Domenico Maggiore, esempio tipico del barocco partenopeo, attualmente ad uso residenziale.

Palazzo Venezia (via Benedetto Croce)

Casina pompeiana all'interno di Palazzo Venezia a Napoli (Wikipedia).
Casina pompeiana all'interno di Palazzo Venezia a Napoli (Wikipedia)

Palazzo Venezia, che si trova in via Benedetto Croce, nel cuore del centro storico di Napoli, a pochi metri dalla Chiesa di Santa Chiara e da quella del Gesù Nuovo, è da non perdere se si vuole conoscere uno degli angoli più caratteristici della città. Dall'esterno si entra immediatamente in un cortile che ha una struttura su tre facciate che dà a sua volta accesso agli ambienti residenziali e a quelli utilizzati per mostre ed eventi. Da segnalare è anche la presenza di un caratteristico giardino pensile con la casina pompeiana al primo piano, su cui si apre anche nei giardini antistanti una piccola cappella denominata "grotta della Madonnina". Sempre al primo piano è oggi possibile visitare gratuitamente un appartamento storico, dove si tengono spesso esposizioni di presepi, rassegne musicali e laboratori vari, dal corso di fotografia a quello di inglese. Sulla terrazza, che affaccia sul cortile, ci si può fermare per fare un aperitivo o bere un caffè, mentre si ascoltano i suoni tipici della città. Per scoprire tutte le attività in calendario potete visitare il sito internet dedicato.

Palazzo Marigliano (via San Biagio dei Librai 39)

Esterno del Palazzo Marigliano a Napoli (Wikipedia).
Esterno del Palazzo Marigliano a Napoli (Wikipedia)

Conosciuto anche come Palazzo di Capua, il Palazzo Marigliano si trova in via San Biagio dei Librai, in piena Spaccanapoli, ed oggi ospita la sede della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania, oltre alle abitazioni di alcuni residenti. L'edificio fu realizzato nel Cinquecento per volontà di Bartolomeo di Capua, Principe della Riccia e Conte di Altavilla, per poi passare nelle mani dei conti di Saponara e della famiglia Marigliano. La struttura, gioiello del Rinascimento locale, è quella tipica dei palazzi partenopei del centro storico, dotato di piano nobile, dove sono ancora conservati resti di affreschi di Francesco De Mura, e cortile interno con scala centrale. È aperto al pubblico solo in occasioni ben precise e durante le giornate Fai.

Palazzo Spinelli di Laurino (via dei Tribunali 362)

Interno del Palazzo Spinelli di Laurino a Napoli (Wikipedia).
Interno del Palazzo Spinelli di Laurino a Napoli (Wikipedia)

Un altro dei palazzi monumentali di Napoli è il Palazzo Spinelli di Laurino su via dei Tribunali, di fronte la storica pizzeria Sorbillo. L'edificio fu realizzato nel 15esimo secolo e poi restaurato circa duecento anni dopo su commissione di Trojano Spinelli. A differenza delle altre costruzioni simili che vi sono nel centro storico della città, il suo cortile presenta una pianta a forma ellittica, con alcune statue, due rampe di scale e l'ingresso alla cappella di famiglia. Attualmente utilizzata a scopo residenziale, è famoso anche per aver fatto da location a numerosi film, tra cui "La Pelle" di Liliana Cavani e "Maccheroni" di Ettore Scola. Molto nota anche la leggenda che circonda questo luogo: si dice, infatti, che sullo scalone principale del palazzo vaghi l'anima di una fanciulla di nome Bianca. Secondo la tradizione, la giovane, dama della nobildonna Lorenza Spinelli, moglie del duca Trojano, fu da questa fatta murare viva in una delle stanze dell'edificio per motivi di gelosia, minacciando, prima di morire, che sarebbe prima o poi ritornata.

Palazzo Diomede Carafa (via San Biagio dei Librai 121)

Ingresso monumentale del Palazzo Diomede Carafa (Wikipedia).

Su via San Biagio dei Librai, a pochi passi dalla famosa strada dei presepi, via San Gregorio Armeno, si trova il monumentale Palazzo Diomede Carafa. Venne fatto costruire nel 15esimo secolo proprio da Diomede Carafa, primo conte di Maddaloni e personalità di spicco della corte aragonese. La costruzione è un tipico esempio di architettura rinascimentale napoletana, molto simile, per quanto riguarda la facciata, al vicino Palazzo Petrucci. Palazzo Diomede Carafa conserva ancora oggi al suo interno un cospicuo numero di statue e di rilievi. Nel cortile, in particolare, è presente la famosa Testa di Cavallo, copia in terracotta dell'originale bronzeo, a sua volta parte di un monumento equestre che Donatello non ultimò mai per il re Alfonso V d'Aragona e ospitato nel Museo Archeologico Nazionale. Essendo oggi utilizzato a scopo residenziale, purtroppo è possibile ammirarlo soltanto dall'esterno.

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