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Mergellina, le origini dell’oasi marina di Napoli

Le interpretazioni sul suo nome sono tante ma tutte sono riconducibili alla sua invidiabile posizione sul mare. Allora è presto spiegato perché il quartiere che sorge ai piedi di Posillipo ha ispirato poeti del calibro di Jacopo Sannazzaro e ancora oggi è il rifugio prediletto di chi cerca un angolo di azzurro.
A cura di Redazione Napoli
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Tante interpretazioni e tutte ugualmente probabili ma nessuna certezza o meglio una sola cosa è certa. Quando parliamo del quartiere napoletano di Mergellina ai piedi della collina di Posillipo, al di là delle origini del suo nome, quello che è innegabile è la sua straordinaria bellezza, zona storica di Napoli, tappa d'obbligo per ciascun napoletano che si rispetti, citata nei libri, nelle canzoni (in ultimo il misterioso cantante Liberato con il pezzo "Tu t'e scurdat' ‘e me": "Scennimmo a Mergellin' / Nun ne parlamm' cchiù / ‘E cinche d'a matin' / It's me and you) apprezzata per i suoi chalet dove fermarsi al tramonto con birra fredda e taralli caldi, per il suo paesaggio pittoresco tra le reti dei pescatori e le barchette in mezzo al mare e nondimeno per le sue bellezze monumentali tra cui la famosa Chiesa di Santa Maria del Parto. Ma andiamo con ordine e partiamo dall'inizio.

Significato del nome

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Nel XII secolo la località era chiamata "Mirlinum" e successivamente "Mergoglino", tali termini e la loro evoluzione sarebbero riconducibili alla presenza dello "Smergo" lungo le coste del quartiere, ovvero un piccolo colombo di mare, altre interpretazioni invece riconducono il termine al nome della fonte Mergogline (dal latino Margo: limite, spiaggia). Altri ancora sostengono che l'etimologia della parola napoletana "Margellina" derivi dal latino "Mar Jallinus" ovvero mare cristallino.

Il dono del re a Jacopo Sannazzaro

Tra i tanti personaggi della letteratura che rimasero incantati dalla bellezza del quartiere, vi fu anche il poeta Jacopo Sannazzaro che nel 1499 ricevette in dono dal re Federico D'Aragona una sontuosa dimora a Napoli nel quartiere Mergellina, poco distante dal sepolcro di Virgilio, comprendente una torre, una villa e una chiesa. Alla morte del poeta per suo stesso volere, la chiesa venne successivamente donata ai Frati di Santa Maria dei Servi e intitolata alla Vergine del Parto dal nome del poema del Sannazaro: "De partu Virginis".

La legenda del Diavolo

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All'interno della Chiesa di Santa Maria del Parto si trova il dipinto che mostra San Michele nell’atto di uccidere il demonio avente testa di una donna. Matilde Serao narra che il cardinale Diomede Carafa si fosse innamorato di una certa Isabella che ricambiò il suo amore solo per un breve periodo. Quando la donna lo lasciò per un altro pretendente, per non impazzire e liberarsi del dolore, Carafa fece dipingere il quadro da Leonardo da Pistoia.

Mergellina ieri e oggi

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Diversi sono stati gli interventi che hanno interessato il quartiere, di cui l'ultimo fu negli anni Trenta del XX secolo, quando fu realizzata la colmata che permise il prolungamento di via Francesco Caracciolo (che divenne il nuovo lungomare di Mergellina) fino al largo Sermoneta e dunque a via Posillipo e proprio lì sulla colmata nel 1939 fu posta la famosa fontana del Sebeto. Oggi Mergellina ha comunque conservato il suo aspetto "marino", dal Molo Luise partono infatti i traghetti per le isole e la zona continua ad essere meta di turisti, cittadini e di chiunque desideri un attimo di pausa guardando il mare.

L'omaggio del poeta Giovanni Pagano

“Siegue Mergellina, stanza dolcissima delle napolitane muse nella seconda metà del secolo decorso, che inspirò forti e laudevoli pensieri a quanti fecer dotta e conta la passata età. Quivi vicino è la villa di Virgilio, che prospettava le poetiche e pittoresche coste del Vesuvio, e di Sorrento, le quali inspirarono a lui quei solenni poemi, che rendon sì caro e venerato il nome suo e la sua tomba, la quale non molto lungi sorge come tempio d’inspirazioni, in cui trassero fra gli altri Dante, Boccaccio, e Petrarca”. Queste le parole che il poeta Giovanni Pagano dedicava al quartiere di Mergellina a metà dell'ottocento.

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