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Morto dopo notte all’ospedale, indagati i medici. Parla il padre di Ernesto

Indagati i medici del San Giovanni Bosco che hanno assistito Ernesto Biancolino, il 35enne morto con un principio di bronchite. I familiari continuano ad accusare il nosocomio e la gestione della patologia del loro caro.
A cura di Redazione Napoli
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Indagherà la Procura di Napoli sulle cause che hanno portato alla morte di Ernesto Biancolino, il 35 enne napoletano morto all' ospedale "San Giovanni Bosco", dove era stato ricoverato la notte del 2 febbraio con un principio di bronchite. I familiari dell'uomo hanno accusato il nosocomio di avere una struttura inadatta a tal punto da aver aggravato letalmente la patologia del loro caro. Hanno mostrato inoltre un video in cui si vede chiaramente una finestra rotta, coperta con un cartone. E sostengono vi fosse un condizionatore di aria fredda in funzione. L'autopsia sarà eseguita la prossima settimana al Policlinico della Federico II, dove la salma è stata trasferita. Ieri la polizia, su disposizione della Procura, ha identificato i medici del "San Giovanni Bosco", che hanno curato il 35enne. Nei loro confronti sono stati emessi avvisi di garanzia. I legali dei genitori del defunto sono gli avvocati Sergio ed Angelo Pisani. "Al di là delle cause della morte che emergeranno – afferma l' avv. Angelo Pisani – è allucinante il modo in cui il paziente, abbandonato per due giorni su una barella, accanto ad una finestra e ad un condizionatore guasto, è stato trattato. Va denunciato – aggiunge il legale – un sistema sanitario che nel suo complesso in Campania offre drammatiche prove di inefficienza assoluta e spaventosa inadeguatezza nonostante l' impegno che talora sfiora l'eroismo di tanti medici e infermieri di trincea".

La difesa dell'ospedale San Giovanni Bosco"

All'ospedale San Giovanni Bosco manca il "Triage", cioè quello sportello di valutazione di gravità dei pazienti in arrivo. I pazienti, sostiene l'avvocato "vengono smistati da una guardia giurata".. Il direttore sanitario del "San Giovanni Bosco", Vito Rago, difende l'operato dei medici e sostiene che Biancolino avesse "gravi patologie", ovvero una "severa granulocitopenia", con appena 2500 globuli bianchi, provocata probabilmente da un' assunzione massiccia e protratta di "Depakin", un farmaco anti-epilettico e successivamente, a causa del collasso di un polmone, una crisi respiratoria ed un arresto cardiaco: "Appare evidente – conclude il direttore sanitario del San Giovanni Bosco – che una corrente d' aria, presunta, non può essere certamente considerata quale causa scatenante di una sintomatologia di tale complessità".

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