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Papa Francesco: ‘Verrò ad Acerra e nella Terra dei Fuochi appena possibile’

Il Papa sarà ad Acerra e nella Terra dei Fuochi “appena possibile”. Lo ha spiegato il Santo Padre durante il Regina Coeli di oggi, quando sarebbe dovuto già essere nella diocesi acerrana. Una visita annunciata lo scorso 8 febbraio ma poi annullata per la pandemia di coronavirus. Ma sarà, come spiegato dal Papa, recuperato il prima possibile.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Papa Francesco sarà ad Acerra e nella Terra dei Fuochi: lo ha annunciato lo stesso Pontefice durante il Regina Coeli tenutosi quest'oggi. Un annuncio fortemente atteso, visto che in questi giorni avrebbe dovuta già avvenire la visita del Santa Padre nella diocesi acerrana, ma ovviamente rimandata causa coronavirus. E così il Vescovo di Roma ha voluto ricordare agli acerrani e ai napoletani tutti che questa visita verrà recuperata quanto prima.

"Oggi avrei dovuto recarmi ad Acerra", ha spiegato il Santo Padre, "per sostenere la fede di quella popolazione e l'impegno di quanti si adoperano per contrastare il dramma dell'inquinamento nella cosiddetta Terra dei Fuochi. La mia visita è stata rimandata; tuttavia, invio al Vescovo, ai sacerdoti, alle famiglie e all'intera Comunità diocesana il mio saluto, la mia benedizione e il mio incoraggiamento, in attesa di incontrarci appena possibile. Ci andrò sicuro", ha concluso Papa Francesco. La notizia della sua visita ad Acerra era stata diffusa lo scorso 8 febbraio dallo stesso Pontefice, che aveva annunciato come data proprio domenica 24 maggio: ma la pandemia ha cancellato diversi impegni istituzionali del Santo Padre, tra cui l'attesissima visita ad Acerra. "La presenza di Papa Francesco nelle nostre terre, e in particolare nella nostra diocesi di Acerra, è una grazia speciale", aveva commentato illo tempore il vescovo acerrano Antonio Di Donna, alla notizia dell'imminente visita del Santo Padre, "perché il Papa viene ad ascoltare insieme ai vescovi, soprattutto delle diocesi più colpite dall'inquinamento, le sofferenze della nostra gente, e per ricordare le altre Terre dei fuochi d’Italia".

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