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Posillipo: il significato e il mito del meraviglioso promontorio di Napoli

Posillipo, ovvero tregua dagli affanni, dal greco Pausilypon (Pusìlleco in dialetto napoletano). Non è difficile immaginare perché il nome di questo luogo significhi sollievo dal dolore e non è difficile immaginare perché greci e romani lo elessero come luogo di ozio. Qui storia e leggende si fondono in un unico insieme, dando vita a uno scenario naturale mozzafiato.
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A cura di Redazione Napoli
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Sfido a non trovare sollievo dai dolori e dall'affanno in un posto così. Il nome del quartiere Posillipo di Napoli a sud ovest di Chiaia che parte dalla zona di Mergellina e sale sull’estremo della collina fino a Capo Posillipo. Il significato di ‘Posillipo' , Pausilypon (Pusìlleco in dialetto napoletano), deriva dai due sostantivi di origine greca: "Pause" e "Lypon", ovvero cessazione dei dolori. E non a caso a scoprire la meraviglia di questo luogo, furono i greci che furono i primi ad abitarlo e seguirono i romani e in particolare nel I secolo a.C. fu un ricco cavaliere romano dell’epoca di Augusto, Publio Vedio Pollione, a costruirvi un bellissimo complesso residenziale. La villa occupava un territorio molto vasto con edifici, giardini, vigneti e porticati e attraverso la Grotta di Seiano, si raggiungeva la spiaggia di Coroglio ed i porti romani di Pozzuoli e Miseno. Le dimensioni della villa erano tali che Ovidio la paragonò ad una città.

La legenda di Nisida e Posillipo

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Si narra che il giovane Posillipo si innamorò perdutamente di una donna che non corrispose mai al corteggiamento del ragazzo. L'oggetto del contendere era Nisida, la classica ammaliatrice che freddamente incantava le sue vittime facendole cadere nella rete di un amore non corrisposto solo per il gusto di causare loro sofferenza, al fine di compiacere la propria natura malvagia. Ignaro di tutto questo il giovane Posillipo tentò invano di intrecciare una relazione amorosa con la donna, ma nulla scalfì il cuore di pietra di lei. Tormentato dall’impossibilità di quell’amore ed incapace di vivere la propria esistenza, in serenità, nello stesso luogo dove anche quella donna risiedeva, Posillipo decise di commettere un gesto inconsulto, e con l’intento di togliersi la vita si gettò in mare.

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Il fato aveva, però, un progetto differente in serbo per il giovane che venne tramutato in un promontorio dove, perennemente, le onde del mare avrebbero infranto ed esaurito la propria corsa. Anche Nisida ebbe un destino analogo e venne infatti trasformata nello “scoglio” posto proprio dirimpetto al promontorio nel quale il giovane era stato tramutato.

La decadenza

Con il termine dell'età antica l'intera popolazione di Napoli si chiuse nella cinta fortificata e l'intera zona cadde in declino, preda delle invasioni barbariche e dell'incuria. In età moderna, l'area rimase sostanzialmente sottosviluppata fino alla costruzione della via Posillipo tra il 1812 e il 1824. La strada comincia al porto di Mergellina e si estende lungo la costa, quasi parallelamente alla riva.

La Rinascita

Spiaggia del Parco Sommerso della Gaiola a Posillipo

A partire dal 1960, l'intero quartiere fu interessato dal crescente fenomeno di urbanizzazione che comportò l'edificazione di molti palazzi a discapito del verde e del paesaggio. Ma nonostante ciò, a tutt'oggi i principali siti di interesse della zona sono ancora presenti e visitabili. Tra questi come non citare il meraviglioso parco sommerso della Gaiola , il famoso scoglio dei Due Frati così chiamato a partire dall'amore per una donna conteso fra due fratelli e  il Parco Virgiliano dove fare una sosta di relax nel verde e con un panorama mozzafiato.

Il mare dei napoletani

Quando arriva "la stagione", così come si dice a Napoli, ovvero al primo sole quindi da maggio fino ad ottobre, ecco che Posillipo diventa la meta prescelta di chi vuole fare un tuffo, prendere un po' di sole, il tutto senza allontanarsi dal centro della città. Tanti sono infatti i lidi balneari della zona che offrono la possibilità di prendere lettino e ombrellone e godere di un sano relax, appisolandosi sul rumore delle onde del mare.

Come arrivare

Capolinea Manzoni della Funicolare di Mergellina, da cui prendere bus C27 e C31. Bus: – C27 da Piazza Amedeo (Chiaia) e C31 da Via Scarlatti e Via Cimarosa (Vomero) fino a “discesa Coroglio” per Marechiaro. – 140 da Chiaia (Piazza Vittoria e altre fermate lungo la Riviera di Chiaia) che attraversa tutta via Posillipo. – C21 da Mergellina che percorre via Orazio e Via Petrarca fino a “Discesa Coroglio” per Marechiaro. – C1 da Fuorigrotta (Piazzale Tecchio) a Discesa “Coroglio” per Marechiaro

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