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Sardine a Napoli, il sindaco vieta ombrelloni e tavolini ai bar: rivolta dei commercianti

Gabriele Casillo, dell’associazione Corpo di Napoli: “Scarso preavviso. Si sapeva da giorni della manifestazione, ma l’ordinanza ci è stata notificata solo stamattina dai vigili. Alle 15, i locali dovranno portare i tavolini e le sedie all’interno. In pratica chiudere e mandare a casa il personale di sabato pomeriggio. Gli esercizi avevano chiesto di poter accostare i tavoli ai palazzi, ma il Comune ha detto di no”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Le sardine in piazza Dante lo scorso 30 novembre
Le sardine in piazza Dante lo scorso 30 novembre

Arrivano le “Sardine Napoletane” a piazza San Domenico Maggiore e il sindaco Luigi de Magistris vieta tavolini, sedie e ombrelloni a tutte le caffetterie e i ristoranti a partire dalle ore 15. Ma scoppia la rivolta degli esercenti. “Si sapeva da giorni di questa manifestazione, ma l'ordinanza – affermano i commercianti – ci è stata notificata dalla polizia municipale solo questa mattina, con scarso preavviso. Non ci siamo potuti organizzare e ora dovremo chiudere i locali di sabato pomeriggio, mandando a casa il personale”. I bar, insomma, scoccate le 15, dovranno portare i tavolini e le sedie all’interno dei locali. In pratica chiudere. “Abbiamo chiesto al Comune – racconta Gabriele Casillo, presidente dell'associazione Corpo di Napoli, che riunisce commercianti e artigiani – di poter ridurre i tavolini o accostarli ai palazzi e rimetterli dopo la manifestazione, lasciando solo gli ombrelloni, ma ci hanno detto di no. Una misura che ci sembra esagerata, per altre manifestazioni in piazza i tavolini erano rimasti”. Tra i locali interessati, Scaturchio, Neapolis, Bar san Domenico, Strega e Palazzo Petrucci. L'ordinanza sindacale è stata pubblicata ieri, 24 gennaio, sull'albo pretorio del Comune, e notificata stamattina, 25 gennaio, dalla polizia locale.

Secondo appuntamento a Napoli, in piazza Dante a novembre furono 10mila

Per le Sardine, il movimento anti-Salvini nato a Bologna, quello di oggi è il secondo appuntamento nel capoluogo partenopeo. Lo scorso 30 novembre in piazza Dante parteciparono oltre 10mila persone, che cantarono in coro “Bella Ciao” e “Napul' è” di Pino Daniele, per una festa pacifica. La manifestazione di oggi, invece, è stata indetta per dire no al conflitto tra Iran e Usa e per diffondere un messaggio di pace.

L'ordinanza del sindaco: “Stop a tavolini e ombrelloni”

L'ordinanza notificata ai commercianti di piazza San Domenico Maggiore
L'ordinanza notificata ai commercianti di piazza San Domenico Maggiore

Ma che cosa prevede l'ordinanza del sindaco Luigi de Magistris? “Nel pomeriggio di sabato 25 gennaio in piazza del Gesù e in piazza San Domenico Maggiore – scrive il primo cittadino – avrà luogo la manifestazione Sardine Napoletane con inizio dalle ore 17. A causa del massiccio afflusso di pubblico previsto in occasione della manifestazione, per motivi di sicurezza e per il miglior disimpegno dei servizi di ordine e sicurezza pubblica, la Questura di Napoli con nota del 23 gennaio, acquisita dal Comune di Napoli il 23 gennaio, ha richiesto di adottare la sospensione temporanea delle concessioni di suolo pubblico dei pubblici esercizi, effettuate con tavolini, sedie, ombrelloni, in piazza San Domenico Maggiore dalle ore 15 e fino a cessate esigenze del 25 gennaio”. “Provvedimenti – specifica l'ordinanza – finalizzati ad assicurare la pubblica e privata incolumità e il tranquillo svolgersi dell'evento”.

Le proteste dei commercianti: “Costretti a mandare a casa il personale”

“C'è stato uno scarso preavviso dell'ordinanza – spiega Gabriele Casillo, presidente dell'associazione Corpo di Napoli – Purtroppo, gli esercizi oggi pomeriggio dovranno interrompere le attività, perché saranno costretti a portare tutti i tavolini e gli ombrelloni all'interno dei propri locali. La manifestazione probabilmente finirà tardi. Si perderà mezza giornata di sabato, quando l'attività è più fiorente, e molti esercizi saranno costretti a mandare a casa il personale”.

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