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Storia di Fuorigrotta: da borgo contadino a tempio del calcio

E’ il quartiere con il più alto numero di residenti e tutti lo conoscono per la presenza dello Stadio San Paolo ma non tutti sanno che qui un tempo si coltivava la canapa e il lino e che i resti di Giacomo Leopardi per un periodo sono stati conservati in una chiesa qui presente.
A cura di Redazione Napoli
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Facilmente intuibile e altamente deduttivo. Da dove derivi il nome del quartiere "Fuorigrotta" non è di difficile rintracciabilità perché il nome del quartiere situato nella zona occidentale di Napoli tra Bagnoli, Soccavo e Vomero, deriva dal latino "foris cryptam" e significa fuori dalla grotta. Ciò sottintende il fatto che il quartiere, con il più alto numero di residenti (oltre 76.000), è collegato a Mergellina da una grotta, ovvero la Crypta Napoletana, una galleria lunga circa 710 metri che era parte di un asse viario che collegava Napoli (nei pressi della presunta tomba di Virgilio) a Pozzuoli e l’area dei Campi Flegrei, oggi non più percorribile perché sostituita dalla Galleria Laziale.

Oltre lo stadio c'è di più

Oggi associamo il quartiere soprattutto ad un concetto: quello del calcio, data la presenza al suo interno dello Stadio San Paolo ma un tempo non era proprio così. Secoli fa il quartiere era molto importante per quanto riguarda il commercio, in quanto vi passavano i carri che trasportavano lino e canapa, coltivati intorno al Lago di Agnano. La lavorazione della canapa rese però rese l’aria insalubre e quindi, nel 1861, si decise di procedere ad una bonifica dell’area e al prosciugamento del lago. Il re, con questa decisione, mise fine, quindi, anche alla redditizia coltivazione di canapa a lino.

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Il quartiere oggi

L'assetto moderno del quartiere nasce dell’urbanizzazione della fine dell’Ottocento, quando furono costruiti il tunnel delle Quattro Giornate e la Ferrovia Cumana, inaugurata nel 1889, per proseguire in maniera massiccia durante il periodo fascista. A quell’epoca risale la costruzione della Mostra d’Oltremare, l'importante polo fieristico, commerciale e ricreativo della città. E sempre a quel periodo risale la costruzioni delle principali strade e dei vialoni del quartiere dedicati a personaggi dell’antica Roma: via Giulio Cesare, via Caio Duilio, solo per citarne alcuni. Successivamente, tra anni Sessanta e Sessanta, con la costruzione dell'Edenlandia, del Politecnico, del CNR, della Rai e dello Stadio San Paolo, poi ristrutturato negli anni'90  in occasione del campionato mondiale di calcio Italia ’90, diedero al quartiere di Fuorigrotta l’aspetto attuale.

La Chiesa di San Vitale

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Per tutti gli abitanti di Fuorigrotta era nota semplicemente come "la chiesa". Qui nella Chiesa di San Vitale erano custodite le spoglie del poeta Giacomo Leopardi, a cui non a caso sono dedicate vie, scuole e fermate della metro del quartiere. Quando la chiesa fu abbattuta agli inizi del Novecento e poi ricostruita, il dolore dei contadini fu tale che sfilarono in corteo in memoria di quei resti del grande poeta, trasferiti poi nei pressi della tomba di Virgilio, al di là della grotta.E' il quartiere con il più alto numero di residenti e tutti lo conoscono per la presenza dello Stadio San Paolo ma non tutti sanno che qui un tempo si coltivava la canapa e il lino e che i resti di Giacomo Leopardi per un periodo sono stati conservati in una chiesa qui presente

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