Traffico di droga, in manette 54 affiliati al clan Falanga
Blitz della Polizia di Stato contro il clan camorristico Falanga. Dalle prime ore dell'alba gli agenti del Commissariato di Torre del Greco (Napoli), coordinati dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sono impegnati in una vasta operazione che vede l'esecuzione di cinquantaquattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti affiliati al clan egemone nella zona di Torre del Greco. Le indagini condotte dagli inquirenti hanno permesso di risalire ad una rete, attiva tra le città di Napoli, Caserta e Salerno, a capo del monopolio del traffico illecito di sostanze stupefacenti. La cosca dei Falanga è nota proprio per aver detenuto per anni il controllo delle piazze di spaccio del territorio, spesso in contrasto con clan rivali. Il sodalizio fa capo a Domenico Falanga — detenuto – ed a Domenico Gaudino, Pasquale Magliulo, Salvatore Borriello e Aniello Pompeo, che riforniva capillarmente tutte le piazze di spaccio della cittadina torrese.
Le indagini, prevalentemente di natura tecnica – intercettazioni telefoniche, ambientali, video e lettere – hanno consentito di delineare le modalità organizzative di un'"associazione criminale operante sul territorio torrese sotto il controllo degli esponenti detenuti del clan Falanga e relative allo specifico settore del traffico di stupefacenti. Già ccon l'Operazione RESET a carico di 35 affiliati al clan, si era accertata l'operatività del sodalizio nel settore delle estorsioni ai danni dei gestori dei videogiochi, un ‘attività che, come dimostrano i recenti esiti delle indagini andava di pari passo con il traffico di droga.
Le indagini si sono avvalse anche del significativo contributo di alcuni elementi di spicco dell'organizzazione, tra cui Domenico Falanga, figlio del capoclan storico Giuseppe Falanga, detto "Peppe o' struscio", Aniello Pompeo, ritenuto il principale capo piazza dello spaccio e Salvatore Gaudino, fratello di colui che si considera essere il referente diretto della famiglia Falanga, Domenico Gaudino, detto "Mimi a uallarella".
Si é avuto modo di accertare che l'organizzazione si occupava di diverse tipologie di stupefacenti: cocaina, hashish, marjuana e canapa indiana. Il commercio era affidato ad una rete di spacciatori operanti nel comune di Torre del Greco, Napoli, Massa di Somma Procida e paesi dislocati nelle province di Salerno e Caserta. In totale infarti, risultano sequestrati, nel corso delle indagini, circa mezzo chilo di cocaina e dieci chili di hashish, tanto che le ipotesi di spaccio contestate ammontano a circa 90. Nel cono delle attività tecniche é stata accertata l'operatività di altro gruppo dedito al rifornimento e allo spaccio locale di stupefacenti gestito — secondo quanto ritenuto nella ordinanza di custodia cautelare – da Giuseppe Mercedulo.