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Via Toledo: storia della strada di Napoli dalla doppia anima

In origine fu il Viceré Pedro de Toledo a farla costruire e a conferirle l’antica denominazione a cui i napoletani erano e sono ad oggi molto legati. Fu poi il corso della storia a cambiarne il nome ma non la vivacità culturale e popolare che tanto impressionò grandi scrittori fino a conquistare persino la stampa estera.
A cura di Redazione Napoli
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«Dopo cena ho passeggiato per un’ora in via Toledo. Folle di gente, si può a malapena distinguerla da Broadway». Così lo scrittore Herman Melville descriveva la famosa strada partenopea. Da allora poco e molto al contempo è cambiato, ma andiamo con ordine. Il tratto di strada che collega Piazza Dante con Piazza Trieste e Trento, fu voluta dal viceré Pedro Álvarez de Toledo nel 1536 e correva lungo la vecchia cinta muraria occidentale. Il Viceré, da cui la strada prende il nome, decise di affidare il progetto ai regi architetti Giovanni Benincasa e Ferdinando Manlio.

La sua idea era quella di collegare la zona fuori le mura del largo di Mercato (l’attuale Piazza Dante) con il nuovo quartiere in forte espansione di Chiaia. Ma a questo motivo ufficiale altri ufficiosi se ne aggiungevano tra cui la necessità di colmare quella che era una vera e propria fogna a cielo aperto, che da Montesanto riversava le acque reflue provenienti dalle colline del Vomero.

Da Via Toledo a Via Roma

I napoletani si sa, sono sempre un po' restii ai cambiamenti, sono per così dire "abitudinari", legati alle tradizioni e alle usanze e non furono pochi infatti i cittadini partenopei che non accettarono di buon grado la notizia con cui si svegliarono la mattina del 20 settembre 1870. Quel giorno Roma fu conquistata dall'esercito di Vittorio Emanuele II e annessa al Regno d'Italia, di cui sarebbe poi a breve diventata capitale. E così il 10 ottobre l'allora sindaco di Napoli, Paolo Emilio Imbriani decise di modificare il toponimo in onore della capitale da Via Toledo a Via Roma.

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La doppia identità

Napoli è un luogo dalla doppia anima: la città di sopra e di sotto, i "vasci" e i palazzi nobiliari a poca distanza, il buio dei vicoli e il sole che ti riscalda appena svoltato l'angolo. Insomma non parve forse poi così strana la scelta della Giunta Comunale di chiamare la strada "Via Roma già Via Toledo", un modo per mettere d'accordo un po' tutti ma nonostante ciò non mancarono le proteste. Proteste che vennero messe nero su bianco del vivace gruppo di partenopei veraci che si riunirono nel comitato "Pro Via Toledo", appoggiati dagli intellettuali della città, uno su tutti Bartolommeo Capasso che così si pronunciò sulla questione: "una denominazione che non ha guari, disconoscendosi la storia si è voluta in altro mutare".

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Le nuove targhe sotto stretta sorveglianza

Nonostante le proteste dei cittadini le vecchie targhe stradali furono sostituite con quelle aggiornate e fu necessaria addirittura la sorveglianza di forze dell'ordine per evitare atti vandalici da parte degli stessi napoletani che per così dire non erano nuovi ad azioni piuttosto "focose" e dettate dall'istinto. Negli anni successivi, con il passare del tempo la vecchia denominazione di Via Toledo, fu quasi del tutto sostituita nell'uso comune da Via Roma, come ai più è oggi nota la strada.

Via Roma oggi

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Oggi Via Roma è tra le strade di Napoli più frequentate in assoluto e dal 1980 via Roma è tornata ad essere la celebre via Toledo per decisione della Giunta Valenzi, così che alcuni continuano a chiamarla Via Roma, mentre i più nostalgici Via Toledo. Ma tra storici marchi che hanno resistito alla crisi e nuove attività che hanno preso piede, tra colori, profumi e suoni, tra palazzi antichi e il folclore dei quartieri spagnoli alle sue spalle, la via si conferma un'arteria principale della città ed è diventata particolarmente nota anche ai numerosi turisti che la frequentano per la presenza della famosa metro Toledo, secondo il quotidiano "The Daily Telegraph" la più bella d'Europa. Che dire una bella rivincita per il Viceré spagnolo.

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