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A Napoli apre il Museo degli strumenti di tortura

Nasce a Napoli il Museo degli strumenti di tortura: 60 pezzi, originali e ricostruzioni, che ripercorrono la storia della tortura dal ‘400 ai giorni nostri.
A cura di Va.Re.
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Una vera e propria galleria degli orrori e della sofferenza, per ripercorre i metodi che l'essere umano ha escogitato per far soffrire il prossimo. A Napoli apre il Museo degli strumenti di tortura. Tutti i gironi, dalle 10.00 alle 19.00, la collezione sarà visitabile in vico Santa Luciella ai Librai, in pieno centro storico. Due piani dove passare in rassegna 60 strumenti di tortura, dal ‘400 fino i giorni nostri. La collezione di strumenti di dolore e sofferenza, inventati per lo più per far espiare colpe e confessare delitti, attività che con l'Inquisizione diventa una vera e propria scienza, comprende pezzi rari del XVI, XVII e XVIII secolo, ma anche fedeli ricostruzioni di inizio novecento e dell'ottocento. Il Museo della tortura trova così una nuova casa dopo l'esposizione al Castello Araganose di Ischia.

L'iniziativa nasce da due privati, Oscar Mattera e Paolo Lupo, conosciutisi per caso e con in comune la passione per collezionare e reperire attrezzi di tortura o loro riproduzioni. Non un inno alla sofferenza e al sadismo, ma bensì la testimonianza di dove si può spingere l'ingegno umano per provocare consapevolmente dolore al prossimo.

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