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Accoglienza a pagamento in chiesa: prete usuraio estorce soldi ai migranti

Sequestrati beni per oltre un milione di euro al parroco della chiesa di San Biagio di Limatola, nel Beneventano. Il sacerdote, accusato di estorsione, si è avvalso in alcune occasioni della complicità di alcuni pregiudicati.
A cura di An. Mar.
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L'accoglienza per la Chiesa è un dovere, eppure, c'è chi dell'ospitalità fra le sacre mura della parrocchia ha cercato di fare un business, arrivando ad accumulare cifre blu. È il caso del parroco della chiesa di San Biagio di Limatola, nel Beneventano, al quale sono stati sequestrati beni per oltre un milione di euro.

A un controllo fiscale della Guardia di Finanza il patrimonio posseduto del parroco è risultato incongruente con i redditi dichiarati. Fra gli averi del religioso figurano tra l'altro 13 auto, di cui sette d'epoca, una casa di lusso a Cimitile (Napoli) e diversi conti bancari. Le indagini si sono avvalse anche della testimonianza di alcuni cittadini extracomunitari ospitati presso parrocchia di San Biagio e, sebbene non ospitati senza un regolare contratto di affitto, trattati come locatari – con tanto di ritorsioni – quando non in regola con il pagamento dei canoni dell'affitto. Agli ospiti era stata, infatti, staccata l'elettricità, nella notte di capodanno 2013 perché in ritardo con l'affitto.

Indagini eseguite nell'aprile 2014 hanno permesso di accertare alcuni episodi di estorsione. In alcune occasioni il parroco si era servito di pregiudicati come complici per la sua attività usuraia.

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