Addio a Gaetano Cola, è morto l’imprenditore campano che portò la panna spray in Italia
È morto a 80anni Gaetano Cola, uno tra i più noti e stimati imprenditori napoletani, protagonista della stagione d'oro dell'industria partenopea. Cola – che lascia la moglie Luciana e i figli Stefano e Ivo – si è spento a causa di una grave patologia ai polmoni, aggravata da alcune complicanze legate all'età. Presidente dell’Unione industriali di Napoli, della Federazione regionali dell’industria della Campania e della Camera di Commercio, Cola ha affermato il suo brand in vari settori da quello metalmeccanico, al quale era legato da indole e competenze, a quello all’alimentare. Gaetano Cola, membro della Federazione di Cavalieri del Lavoro è ricordato e conosciuto a livello internazionale per il caso della Codap, la società con sede a Marcianise che investì nella scoperta della panna spray. L'addio lunedì alle 10 nella chiesa dell’Ascensione di Chiaia, a Napoli.
L'imprenditore che portò la panna a spray in Italia
Laureato in agraria, aveva mosso i primi passi nel settore metalmeccanico diventando poi presidente degli industriali partenopei. Sebbene in futuro il suo successo si sarebbe affermato in altri settori, tra cui quello alimentare, Cola confesserà di sentirsi sempre "un metalmeccanico". Sarà nel 1967 che il successo della americana Reedy Weep, panna in aerosol, gli indicherà la nuova strada. L'invenzione non è ancora giunta in Europa. L’imprenditore decide dare vita alla prima industria che produce panna spray in Italia. Apre uno stabilimento nel 1968 ad Arco Felice, nei pressi di Pozzuoli, ed è subito boom. Nell’89 Cola decide di spostare la produzione da Arco Felice. La Codap, come si chiamerà la società, si trasferisce a Marcianise con un impianto all'avanguardia che segnerà un successo senza pari. Se l'industria dolciaria sarà il brand che renderà noto l'imprenditore campano, Cola si sentirà sempre legato alle sue origini. "Sono nato metalmeccanico- diceva – voglio continuare ad operare anche in quel settore, alludendo a un'altra industria che ne consacrò il nome degli annali dell'imprenditoria campana: la la Tma, Tecnologie metallurgiche avanzate (guidata dal figlio, Stefano).