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Allerta terrorismo, controlli potenziati nel carcere di Poggioreale

Dopo la strage nella sede di Charlie Hebdo, a Parigi, il Ministero della Giustizia ha inviato una missiva ai dipendenti della struttura detentiva di Napoli, chiedendo «massima attenzione alla circolazione di materiale jihadista, tipo cd, libri e riviste». Sale l’attenzione anche su altri punti strategici della città.
A cura di Angela Marino
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All'indomani dell'ondata di orrore e paure portata dai drammatici fatti di Parigi, che hanno visto la morte di 12 persone trucidate durante l'attentato terroristico di matrice religiosa alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo, in Italia salgono i livelli di allerta. A Napoli, come in altre città d'Italia, è partito un monitoraggio speciale di alcuni siti strategici per la circolazione di informazioni all'interno della rete terroristica. In particolare, la città partenopea è considerata dall'intelligence non tanto un obiettivo di un possibile attacco quanto crocevia di persone e documenti. Sotto la lente del microscopio dei servizi segreti il porto, la stazione centrale di piazza Garibaldi dove circolano documenti e passaporti falsi, l'aeroporto, le moschee e, infine, il carcere di Poggioreale. Il dipartimento giustizia del Ministero guidato da Andrea Orlando,  ha inviato un documento, firmato dal commissario Gaetano Diglio, agli agenti penitenziari con cui si invita "a prestare massima attenzione alla circolazione di materiale jihadista, tipo cd, libri e riviste" specificando però che "non vi sono allarmi specifici in Italia dopo l'attentato Charlie Hebdo".

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