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Ancora violenza al Loreto Mare, primario picchiato dai parenti di una paziente

L’aggressione è avvenuta nella notte tra domenica e lunedì, soltanto perché il primario del pronto soccorso del nosocomio di via Vespucci aveva invitato i parenti dell’ammalata a lasciare l’area medica affinché potesse essere curata.
A cura di Valerio Papadia
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L'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale "Loreto Mare"
L'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale "Loreto Mare"

Ennesimo episodio di violenza contro il personale sanitario dell'ospedale "Loreto Mare" di Napoli. Nella notte tra domenica e lunedì il primario del pronto soccorso del nosocomio di via Vespucci è stato aggredito con un pugno in pieno volto da un parente di un'ammalata soltanto perché aveva invitato tutti i parenti a lasciare l'area medica, adibita alle cure dei pazienti. Al momento dell'aggressione, infatti, il medico stava effettuando un elettrocardiogramma proprio sulla parente dell'aggressore. Già all'arrivo dell'ammalata, il dottore aveva subito minacce verbali.

"C’erano molti familiari nell’area medica dove è permesso l’ingresso di un unico parente quando ho chiesto al gruppetto di allontanarsi sono stato aggredito a cominciare da un pugno dritto in faccia" ha dichiarato Alfredo Pietroluongo, che da 4 anni dirige il pronto soccorso dell'ospedale. "Abbiamo prestato soccorso in condizioni di estremo disagio perché mancavano le barelle e siamo arrivati al punto di chiedere alla centrale operativa del 118 di non farci arrivare ambulanze perché non sapevamo come sistemare i pazienti" ha poi concluso il medico, che nella denuncia alla Polizia, oltre ad indicare l'aggressore ha anche riferito le condizioni disagiate nelle quali sono costretti a lavorare ogni giorno i dipendenti del "Loreto Mare"

Il triste primato del "Loreto Mare"

L'ospedale, e in particolare il suo pronto soccorso, vanta un triste primato: è infatti quello in cui avvengono il maggior numero di aggressioni al personale sanitario. Nel mese di aprile, ad esempio, un infermiere era stato aggredito a calci e pugni dai parenti di una donna che volevano seguire la loro congiunta anche nelle zone dell'ospedale riservate solo al personale. Nell'occasione, l'infermiere aveva riportato una commozione cerebrale causata dai violenti colpi ricevuti.

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