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Bacoli, ordigni della seconda guerra mondiale in mare: arrivano gli artificieri

Il ritrovamento nella rada di Capo Miseno, sul versante di Punta Pennata: sul posto gli artificieri, allertati dal Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza di Napoli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza di Napoli ha segnalato alla Capitaneria di Porto di Pozzuoli ed all'Ufficio Locale Marittimo di Baia, il ritrovamento di cinque oggetti, riconducibili a congegni inesplosi. Si tratta di probabili ordigni bellici sui fondali di Capo Miseno, sul versante di Punta Pennata. La Capitaneria di Porto ha anche diramato un'ordinanza specifica per turisti ed abitanti del luogo.

Sono stati vietati, infatti, in un raggio di 150 metri, ormeggio, balneazione, navigazione e qualsiasi altra attività, fino ad avvenuta messa in sicurezza della zona. I presunti ordigni sono stati rinvenuti su fondali profondi tra i 14 metri e mezzo ed i 16 metri, hanno un diametro di 32 centimetri ed un'altezza di 42 cm. Un ritrovamento che non sorprende: nella zona flegrea sono stati trovati frequentemente ordigni bellici della Seconda Guerra Mondiale. Del resto, la zona del Golfo di Napoli fu bombardata quasi ininterrottamente per tutta la durata della guerra, ed in particolar modo tra il 1942 ed il 1945, soprattutto tra Arco Felice, Bacoli, Monte di Procida ed ovviamente il porto di Napoli. L'ultimo ritrovamento ad ottobre, sempre a Capo Miseno, quando furono rinvenuti proiettili di medio calibro, una bomba da mortaio e due cluster.

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