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Cardinale Sepe: “Napoli è in guerra, fermiamo l’arruolamento dei giovani”

Il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe nella tradizionale cerimonia in piazza del Gesù nel giorno della festa dell’Immacolata, si è scagliato contro la violenza e la morte seminata dalla Camorra in città e contro il coinvolgimento dei giovanissimi nelle nuove faide.
A cura di Valerio Renzi
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A piazza del Gesù, in occasione della tradizionale cerimonia per celebrare la festa dell'Immacolata, il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe ha usato parole di fuoco per denunciare la violenza legata alla criminalità organizzata che da mesi insanguina la città, e in particolare l'arruolamento dei giovanissimi nei clan e negli scontri a fuoco in strada.

"Napoli, fai attenzione – ha ammonito Sepe – è in corso una guerra. Pericolosa, terribile, che mette in gioco il futuro della città. L'arruolamento dei ragazzi nelle file della malavita organizzata è la guerra di casa nostra, è la sconfitta della nostra comunità locale, è la bandiera a mezz'asta costantemente abbassata sulla nostra storia e sulle nostre conquiste"

E poi Sepe si è rivolto a fedeli e cittadini per denunciare come "le baby-gang, le formazioni giovanili della delinquenza nascono innanzitutto dal disagio precoce che inizia ad aggredire le loro giovani esistenze è come se la vita presentasse ad essi un conto che non sono in grado di pagare. Ma questo conto siamo noi tutti, noi comunità, noi società, noi istituzioni, noi classe dirigente, a doverlo pagare, rendendo loro conto della nostra responsabilità, del nostro dire e soprattutto del nostro non fare".

Il cardinale ha invitato a "non cedere alla rassegnazione", come richiesto da Papa Francesco all'apertura della Porta Santa che ha dato il via al Giubileo straordinario della Misericordia. "Il Giubileo – ha aggiunto Sepe – è un evento che qui abbiamo intensamente vissuto nel 2011 nel ricordo di quello dell'Anno 2000. Ma il centro di tutto è la misericordia, quell'amore profondo che nessuno più di Napoli ha mai sperimentato".

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