Crollo del palazzo a Chiaia, i pm: “Errori e negligenze nella catena tecnica”
La Procura di Napoli ha chiuso le indagini preliminari sul crollo di Palazzo Guevara di Bovino della Riviera di Chiaia avvenuto nel marzo del 2013. Al termine dell'inchiesta condotta dai pm Giovanni Corona e Fabrizia Pavani, coordinati dagli aggiunti Nunzio Fragliasso e Luigi Frunzio, sono partiti ventuno avvisi di conclusione delle indagini che hanno riguardato collaudatori, dirigenti del Comune di Napoli e tecnici coinvolti a vario titolo nella realizzazione della Linea del mare della Metropolitana. Queste le conclusioni della Procura di Napoli circa la drammatica vicenda che ha visto il crollo di un edificio monumentale del quartiere Chiaia e posto molti interrogativi sulla sicurezza dell'area interessata dal cantiere.
Dopo la perizia disposta dai pm e firmata dai consulenti Nicola Augenti e Paolo Grazioso, che hanno ripercorso la storia del cantiere della Metro, per i venti indagati – tra cui figurano manager dell'Ansaldo, l'impresa incaricata dei lavori della linea 6 della metropolitana e del progetto per la deviazione del corso d'acqua sotterraneo – l'ipotesi è dunque quella di disastro colposo. Da quanto si apprende a scatenare il crollo dello storico edificio della riviera, a pochi passi dal cantiere della metropolitana che sorgerà nella zona di Mergellina, sarebbe stata una sequela di errori nella fase progettuale a successivamente in quella esecutiva del progetto della linea su binari. Tuttavia il disastro si sarebbe potuto evitare, come ipotizzano i magistrati, se non fossero occorsi errori e negligenze anche sotto l'aspetto dei controlli. Come riferiscono gli stessi residenti, nella zona c'erano già state avvisaglie che mettevano in serio dubbio la stabilità del fabbricato. Tali episodi erano stati opportunamente segnalati senza che, nondimeno, i lavori venissero sospesi.