Denaro e cellulari da un imprenditore per “chiudere un occhio”: nei guai due carabinieri
Agli arresti domiciliari per corruzione due carabinieri. L'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura- sezione reati contro la pubblica amministrazione – è stata eseguita stamattina dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli e della Compagnia di Torre del Greco a carico dei due colleghi, un maresciallo capo ed un brigadiere capo, in servizio a Portici. Oltre ai due militari agli arresti è finito anche il titolare della impresa edile che aveva versato ai due soldi e utilità in cambio della mancata sanzione pecuniaria applicabile per inosservanza di alcune norme in materia di sicurezza in un cantiere della zona. Coinvolto anche il titolare di un negozio di informatica e telefonia cellulare di Portici.
Le indagini hanno ricostruito come, dopo un controllo sullo stato di sicurezza sul lavoro nel cantiere edile dell'imprenditore a Portici, dopo aver riscontrato alcune infrazioni alle norme in materia antinfortunistica, i due militari abbiamo indotto il titolare a compiacere le loro richieste. Convocato presso gli uffici della caserma dei carabinieri di Portici l'imprenditore si era visto prospettare il pagamento di una ingente alle sanzione pecuniaria che, a dire dei due, lo avrebbe "rovinato" mandando in fallimento la sua attività. Per risolvere il problema, dunque, i militari avrebbero chiesto testualmente "una carta e due….", ovvero la somma di 1.200 euro effettivamente versata dall'uomo. Infine, approfittando dello stato di condizionamento psicologico nel quale si trovava il titolare della impresa i due avrebbero indotto l'imprenditore a fornirgli due costosi telefoni cellulari.