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Il parroco costringe l’amante ad abortire, sarà processato dal tribunale ecclesiastico

I fatti risalgono al 2012 quando un parroco di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, mise incinta la sua amante e la costrinse poi ad abortire per evitare un grande scandalo.
A cura di Valerio Papadia
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Dopo i festini gay che hanno coinvolto un parroco della Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Monte di Dio, a Napoli, un altro scandalo di natura sessuale rischia di sconquassare il mondo ecclesiastico campano. Come racconta Il Mattino, un voluminoso fascicolo è finito sulla scrivania di don Luigi Ortaglio, cancelliere vescovile che, congiuntamente con i magistrati del tribunale ecclesiastico si sta occupando del caso. I fatti risalgono al 2012 quando il parroco di una chiesa di Vallo della Lucania intrecciò una relazione sentimentale con una parrocchiana sposata. Nel corso del rapporto, però, la donna rimase incinta, e l'uomo di chiesa, per evitare uno scandalo di proporzioni immani, la costrinse ad abortire.

Le voci riguardante il parroco e la fedele cominciano però a circolare e, in un paesino piccolo come quello in provincia di Salerno, giungono presto all'orecchio del marito di lei, che decide subito di denunciare l'accaduto al vescovo di Vallo della Lucania, al Vaticano e al tribunale ecclesiastico della Regione Campania, che ora si occupa del caso e che giudicherà il parroco.

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