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Inchiesta su Graziano, telefonate al viceministro Bubbico per i fondi di Palazzo Teti

Nell’inchiesta che ha coinvolto il consigliere regionale e presidente Pd campano Stefano Graziano, indagato per concorso esterno in associazione camorristica, spuntano contatti tra Graziano e il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, estraneo alle indagini. Al centro la richiesta di trasferire i fondi per l’appalto finito nel mirino degli inquirenti, quello di Palazzo Teti, da un programma di spesa governativo a un altro. Bubbico precisa: “Il trasferimento riguarda 340 Comuni”.
A cura di Francesco Loiacono
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Emergono nuovi elementi nell'inchiesta che ha coinvolto il consigliere regionale e presidente del Pd Campania (incarico dal quale si è sospeso) Stefano Graziano. Secondo un'informativa dei carabinieri di Caserta, citata dal Corriere del Mezzogiorno, Graziano si rivolse al viceministro dell'Interno Filippo Bubbico (del tutto estraneo alle indagini) per far sì che i finanziamenti per lo storico Palazzo Teti Maffuccini, edificio di Santa Maria Capua Vetere al centro dell'inchiesta, non andassero perduti.

Di Muro a Graziano: "Non ti dimenticare Bubbico"

Graziano sarebbe stato sollecitato a sentire telefonicamente Bubbico dall'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro, una delle nove persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli, nella quale Graziano è indagato per concorso esterno in associazione camorristica. "Non ti dimenticare Bubbico! È una questione di vita o di morte", avrebbe ricordato Di Muro a Graziano in una telefonata del primo marzo dello scorso anno. Il consigliere regionale lo aveva tranquillizzato: "Va bene, va bene. Poi ci parlo io con Bubbico". L’obiettivo di Di Muro era di tipo tecnico: ottenere il trasferimento dei fondi per la ristrutturazione da un programma di spesa governativo a un altro, per far sì che i tempi per i lavori fossero meno stringenti. In cambio del suo intervento, secondo gli inquirenti Graziano "verrà ricompensato da Di Muro con l’impegno assunto nella campagna elettorale con la messa a disposizione dei locali per costituire il comitato pro Graziano e l’incondizionato appoggio elettorale nel procacciamento di voti, con l’avallo dello stesso Zagaria".

Zagaria è l'imprenditore Alessandro Zagaria, solo omonimo del clan camorristico guidato dal boss Michele, ma adesso accusato di essere legato al clan. La figura dell'imprenditore – anche lui tra gli arrestati – è centrale: sarebbe lui ad aver fatto da tramite tra il clan e le figure istituzionali come l'ex sindaco Di Muro e Graziano, in maniera da far assegnare l'appalto per Palazzo Teti Maffuccini a due aziende vicine alla famiglia Zagaria.

La replica del viceministro Bubbico

Puntuale è arrivata la replica del viceministro Bubbico sulla vicenda. Bubbico ha confermato che nel gennaio di quest'anno ha attivato la propria segreteria "su richiesta di Stefano Graziano", affinché "raccogliesse informazioni sull’istanza presentata da quel Comune (Santa Maria Capua Vetere, ndr)". Allo stesso tempo però il viceministro ha precisato che l'istanza del Comune, cioè che "il progetto di recupero del Palazzo Teti Maffuccini fosse posto a carico delle risorse del Piano di Azione Giovani, Sicurezza e Legalità (Pag)", trasferendolo da un altro piano, il Programma operativo nazionale (Pon) è piuttosto comune: "Il trasferimento dal Pon al Pag ha riguardato complessivamente 340 progetti su specifica richiesta dei Comuni interessati", ha specificato Bubbico in una nota.

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