La pizza margherita in pericolo: ecco gli ingredienti tarocchi usati all’estero
"Pomarola" del Brasile o peggio ancora , finti San Marzano made in California. Sul disco una strana "Zottarella” venduta in Germania ma che nulla ha a che fare con la nostra mozzarella di bufala. Il tutto, condito da un preoccupante Pompeyan oil made in Maryland, Usa. La pizza margherita, simbolo di Napoli nel mondo, è in pericolo: oggi se n'è parlato durante la giornata di mobilitazione in occasione della convocazione della Commissione Italiana Unesco a Roma per l'atteso via libera nazionale all’inserimento dell'Arte dei Pizzaiuoli napoletani nella "Lista del patrimonio culturale immateriale dell'umanità". Una giornata storica resa possibile dalla raccolta di circa 300mila firme da parte della Coldiretti insieme all'Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell'ex ministro dell'Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio a sostegno della campagna lanciata sulla piattaforma Change.org.
"Si tratta di un passaggio fondamentale per tutelare l’identità del prodotto più rappresentativo della realtà gastronomica nazionale ma anche per fare definitivamente chiarezza – sottolinea la Coldiretti – sull’origine italiana degli ingredienti e sulle modalità di preparazione per garantire le condizioni igienico e sanitarie ottimali". Il riconoscimento dà valore ad una tradizione sostenibile, attenta alla naturalità, che parla di materie prime povere e d’ingegnosità umana, di genialità di donne e uomini che volevano trovare modi gustosi e sostanziosi per nutrire le proprie famiglie e la propria comunità.