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Luigi Cesaro indagato per minacce ad una funzionaria del Comune di Marano

L’ex presidente della Provincia di Napoli e deputato di FI è indagato dalla Procura di Napoli per minacce ad una funzionaria del Comune di Marano (Napoli) affinché favorisse i fratelli imprenditori Aniello e Raffaele, arrestati durante un blitz nel Comune di Sant’Antimo lo scorso 24 maggio.
A cura di Valerio Papadia
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Guai in vista per Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia di Napoli (dal 2009 al 2012) e deputato di Forza Italia. La Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha emesso nei suoi confronti un invito a comparire per un interrogatorio sullo scandalo degli appalti truccati al Comune di Marano, in provincia di Napoli. Secondo gli inquirenti, Cesaro è indagato per minacce a pubblico ufficiale: l'ex presidente della Provincia avrebbe esercitato pressioni politiche su una funzionaria del Comune dell'hinterland partenopeo affinché permettesse la realizzazione di opere in favore dei fratelli imprenditori Aniello e Raffaele, arrestati durante un blitz  a Sant'Antimo, sempre nella provincia partenopea, lo scorso 24 maggio.

Al centro delle indagini che riguardano i fratelli di Luigi Cesaro ci sono gli appalti per il Pip di Marano – il Piano di insediamento produttivo, il cui valore totale si aggira intorno ai 40 milioni di euro – gestito dai clan egemoni nella periferia Nord di Napoli: i Nuvoletta e i Polverino. Come ha raccontato a Fanpage.it l'ex sindaco di Marano Mauro Bertini, che ha governato per circa 15 anni la città, l'intera area industriale – il Pip, appunto – sarebbe nata grazie ad un patto tra i Polverino e i Nuvoletta e gli imprenditori Cesaro e Di Guida. "A Marano comanda la camorra" ha dichiarato l'ex primo cittadino.

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