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“Mettetevi a posto con l’assicurazione”, così la camorra chiedeva il pizzo ai cantieri

I carabinieri hanno arrestato due elementi di spicco del clan Nobile, operante ad Afragola e nei comuni limitrofi della provincia di Napoli, per estorsione aggravata da finalità mafiose: i due chiedevano il pizzo per conto del clan ai cantieri edili della zona.
A cura di Valerio Papadia
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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, su richiesta del gip del Tribunale di Napoli e della Dda, hanno dato esecuzione a due ordini di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti, un 40enne e un 22enne, accusati di estorsione aggravata da finalità mafiose. I due uomini, ritenuti elementi di spicco del clan Nobile, una costola del clan Moccia, operante ad Afragola e nei comuni limitrofi nella provincia di Napoli, imponevano il pizzo ai cantieri edili della zona per conto del sodalizio camorristico del quale facevano parte.

I due si recavano nei cantieri e facevano capire ai proprietari che si potesse lavorare in tranquillità soltanto se ci si fosse messi in regola con gli "amici di Afragola", estorcendo tra il 2013 e il 2014 centinaia di euro. Gli arresti dei due uomini rientrano in una operazione più ampia volta ad eliminare il racket ai cantieri edili nel comune del Napoletano. Lo scorso 26 ottobre, infatti, i militari dell'Arma, sempre per estorsione, avevano arrestato il capo del gruppo, il boss Antonio Nobile, mentre nel marzo del 2017 in manette erano finiti il figlio di Nobile e un'altra persona, rei di aver minacciato una vittima del racket affinché non li compromettesse davanti al pm.

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