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Michele muore folgorato mentre annaffia le piante: i genitori accusati di omicidio colposo

Michele, 15 anni, stava annaffiando le piante nel cortile della sua casa a Campagna, Salerno. Gli impianti della casa non erano a norma e per questo madre, padre, uno zio e un giovane elettricista dovranno rispondere di omicidio colposo.
A cura di Enrico Tata
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Michele, 15 anni, muore folgorato da una scarica elettrica la sera del 19 agosto del 2014 a Quadrivio di Campagna, provincia di Salerno. Gli impianti della casa non erano a norma e per questo, a distanza di due anni da quel tragico giorno, i genitori del ragazzo dovranno sostenere un processo per omicidio colposo e cooperazione in un delitto colposo. Con loro sono imputati anche uno zio e un elettricista trentenne che aveva svolto i lavori pur non avendo l'abilitazione.

Michele, stando alle cronache dell'epoca, stava innaffiando le piante nel piazzale davanti casa, quando dell'acqua di una fontana finì nel pozzetto che comandava il cancello elettrico della casa. Là c'erano alcuni fili elettrici scoperti. Il piazzale si trasformò immediatamente in un'enorme piastra elettrica e il ragazzo morì fulminato. Ritrovato a terra in garage, i tentativi di soccorso si rivelarono da subito inutili. Al pronto soccorso più vicino arrivò morto. Roberto Penna, il pubblico ministero di Salerno che ha svolto le indagini con i carabinieri, ha accusato i genitori di omicidio colposo. Il processo si svolgerà al tribunale di Salerno. Gli imputati sono difesi in aula dagli avvocati Damiano e Costantino Cardiello.

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