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“Non sono autorizzato a giudicare”, si scusa il prete che insultò le donne che abortiscono

Il prete campano autore di un post antiabortista su Facebook in cui definiva “sgualdrina” una donna che ricorra all’interruzione di gravidanza, si scusa pubblicamente sul social network: “L’unico giudice è Dio, chi si è sentito offeso da quelle espressioni accolga le mie scuse”.
A cura di Angela Marino
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"Fermo restando che l’aborto è un crimine", puntualizza don Luigi De Rosa "non sono autorizzato a giudicare ed ad offendere chi lo pratica". Si scusa così su Facebook il parroco di  parroco di Vairano Scalo, piccolo centro in provincia di Caserta, per le esternazioni offensive le donne che ricorrono all'interruzione di gravidanza contenute in un post sul social network. "Chi pensa di abortire è una puttana, una troia oppure una sgualdrina", aveva scritto il sacerdote sul social network scatenando le ire e l'indignazioni di centinaia di utenti che commentarono il post protestando per le affermazioni del pastore. "Martedì pomeriggio, in una conversazione su Facebook, su un argomento di capitale importanza per la mia sensibilità di uomo e di sacerdote, quale è quello del rispetto della vita nascente, mi sono lasciato andare usando dei termini che non fanno parte del mio linguaggio. Fermo restando che l’aborto è un crimine, non sono autorizzato a giudicare ed ad offendere chi lo pratica".

Riconosce così il suo torto il sacerdote che sostenne i suoi argomenti scontrandosi addirittura con la consigliera comunale alle politiche sociali del comune di Pignataro Maggiore, Ilaria Bovenzi, che invitò il prete a usare toni più appropriati al proprio ruolo. "Nei miei 21 anni di ministero sacerdotale  prosegue don Luigi – molte volte mi sono trovato ad accogliere, confortare ed assolvere chi si presentava con il peso di questo gesto sulla coscienza, ma mai una parola di condanna. L’unico giudice è Dio che conosce mente e cuore degli uomini". "In quella conversazione ciò che ha generato in me una reazione oggettivamente sbagliata  – conclude – è stata la superficialità con la quale si affrontava l’argomento aborto. Né era mia intenzione offendere la figura femminile, anch’io sono stato generato da una donna e poi nutro una grande devozione verso la donna per eccellenza che è la Madonna. Chi si è sentito offeso da quelle espressioni – chiude la vicenda il Padre – accolga le mie scuse e parimenti, nessuno si senta in colpa per aver usato parole offensive verso la mia persona. Uniti in Cristo che è la rivelazione della misericordia del Padre, abbraccio tutti".

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