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Omicidio al rione Sanità, la chiesa chiude: la messa si fa in piazza

Il parroco don Antonio Loffredo con una funzione sacra insieme a don Giuseppe e padre Alex Zanotelli sottolinea l’emergenza sul territorio. La zona rimpiomba nel terrore già conosciuto durante le ultime sanguinose faide.
A cura di Redazione Napoli
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«Stanotte alla Sanità l'ennesimo agguato di camorra. Questa mattina, alle nove, mia madre è uscita per andare a messa, ma è stata costretta a tornare indietro: ‘C'è stato il morto, oggi niente messa'». L'amara constatazione è di una cronista napoletana che spesso si occupa di vicende di camorra, Matilde Andolfo (suo il libro su Annalisa Durante, la ragazzina uccisa a Forcella). Due righe che ben descrivono la situazione drammatica delle ultime ore al rione Sanità, al centro di una faida di camorra che colpo su colpo sta aumentando la sua scia di sangue a cadenza ormai quasi quotidiana. A quanto si è poi appreso il parroco della chiesa di Santa Maria alla Sanità, don Antonio Loffredo, ha sottolineato con una funzione sacra l'emergenza criminalità sul territorio, insieme alle altre due figure religiose della zona, padre Alex Zanotelli e padre Giuseppe. La funzione si è tenuta in piazza, con l'altare trasferito sul sagrato e gli altoparlanti. "Guarda, Padre, come siamo sporchi, c'è sangue in questa piazza. Fa sì che tutti noi troviamo la forza di purificarci con quest'acqua" dice Zanotelli benedicendo i presenti in piazza. "Come possiamo fare? Nessuno – ha detto – verrà a salvarci. Tocca a noi farlo. Ecco perche' siamo in questa piazza, ecco perche' questa benedizione, segno di purificazione che passa in mezzo a noi perche' ognuno di noi ha la sua responsabilità".

Ieri notte il giovane 17enne trucidato in piazza Sanità – forse un errore dei killer, ma sulla dinamica si indaga ancora – e prima ancora un altro uomo ucciso a ridosso di Materdei, hanno fatto ripiombare il rione di Totò nei momenti più cupi delle guerre di camorra degli anni Ottanta e Novanta. A

Di notte vietato camminare col casco integrale sullo scooter per non essere ‘scambiato' per killer, coprifuoco per la ‘gente normale' alle 10 di sera e ancora, una paura strisciante, diffusa, una sensazione che ben conosce chi abita nel rione ma che mal si concilia con la rinascita della Sanità operata da molte associazioni che propongono visite guidate tra i vicoli, alle Catacombe o che lavorano nel sociale di concerto con la chiesa di San Vincenzo.

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