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Omicidio di Chiaia, Luca Materazzo indagato anche per la morte del padre

Il 35enne, irreperibile da circa un mese, oltre ad essere considerato responsabile dell’omicidio del fratello Vittorio, sarebbe ora indagato anche per la morte del padre, avvenuta nel 2013. Probabile la riesumazione del cadavere per effettuare l’autopsia.
A cura di Valerio Papadia
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Potrebbe esserci una nuova svolta, clamorosa, nelle indagini sull'omicidio di Vittorio Materazzo, l'ingegnere di Chiaia ucciso la sera dello scorso 28 novembre con 30 coltellate. Per l'omicidio del 51enne è indagato Luca Materazzo, fratello 35enne della vittima, che però dal 9 dicembre risulta irreperibile. Le novità sul caso riguardano proprio lui: Materazzo risulta infatti indagato anche per il presunto omicidio del padre Lucio, trovato senza vita in casa nel luglio del 2013.

Il nuovo scenario ha fatto dunque aprire la possibilità che il cadavere di Lucio Materazzo, a distanza di oltre tre anni, possa essere riesumato – come ha più volte chiesto Vittorio, convinto che il padre fosse stato assassinato – affinché si possa effettuare un'autopsia che, si spera, una volta per tutte farà luce sulla vicenda. La decisione spetta ora all'anatomopatologo che, interpellato dalla Procura di Napoli, dovrà stabilire se, a distanza di tanto tempo, l'esame del cadavere possa dare risultati soddisfacenti.

La morte di Lucio Materazzo e le "indagini" di Vittorio

La mattina del 25 luglio del 2013 Lucio Materazzo, 80 anni, anch'egli ingegnere, ma ormai in pensione, viene trovato morto nella casa nelle vicinanze di piazza Amedeo che divide insieme alla compagna e al figlio Luca. Sebbene sia già rigor mortis, un'ambulanza viene allertata per un malore e raggiunge l'abitazione, dove i soccorritori constatano il decesso dell'ingegnere. La morte di Lucio viene classificata come naturale, nonostante sul corpo siano presenti lividi e tumefazioni, che insinuano i sospetti nella testa del figlio maggiore, Vittorio, che troverà la morte tre anni più tardi, forse per mano della stessa persona, un figlio, un fratello. L'ingegnere 51enne non si rassegna e, nel 2015, presenta un esposto in Procura per la riesumazione del corpo del padre. Era in attesa proprio di una conferma in tal senso prima di essere ucciso.

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