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Orrore ad Avellino: badante trovata morta, l’anziana assistita chiusa a chiave

La donna di origini ucraine è stata trovata riversa nel suo sangue. A pochi passi l’anziana rinchiusa a chiave. A fare l’agghiacciante scoperta sono stati i familiari dell’assistita, da anni malata di Alzheimer.
A cura di An. Mar.
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A terra, in un lago di sangue, con due bottiglie di vodka accanto, la badante ucraina. Pochi passi più in là, fortunatamente in buone in condizioni. l'anziana assistita, chiusa a chiave in una stanza. Questo lo spettacolo sconcertante di fronte al quale si sono trovati i familiari dell'anziana, entrati in casa giovedì mattina. Malore o delitto? È quello che hanno verificato soccorritori e forze dell'ordine, allertati dai parenti. Ad un primo esame sembrerebbe che la donna sia deceduta per cause naturali. Sul corpo, trovato riverso sul pavimento, non sono state rinvenute ferite o ecchimosi che lascino supporre che sia stata vittima di aggressione, mentre sembra ormai acclarato, secondo il parere dei sanitari che hanno prestato i soccorsi, che si sia trattato di una emorragia interna. Nessun accertamento è stato disposto sul cadavere: i medici hanno stabilito il decesso non è attribuibile a cause esterne.
Una morte naturale che ha comunque scioccato i residenti del quartiere, giunti sul posto perché allarmati dall'arrivo dell'ambulanza nella strada dove l'anziana proprietaria malata di Alzheimer era nota a tutti. Conosciuta in zona anche la badante di origini ucraine, in servizio presso l'anziana ormai da molti anni.  Le due bottiglie trovate accanto al corpo della donna lasciano supporre che la donna si fosse lasciata andare la sera prima, forse in vista del giorno di libertà l'indomani. Non è ancora chiaro se quella sera in casa sia entrato qualcuno per fare visita alla donna, ma non sembra ipotizzabile che la circostanza sia connessa con la morte. Resta da capire perché l'anziana, cui la badante prestava le proprie cure da lungo tempo, fosse rinchiusa a chiave da sola in una camera. Tuttavia, constatate le buone condizioni di salute della loro congiunta, i familiari hanno deciso di non sporgere denuncia.

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