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Parroco accusato di farsi pagare i sacramenti: “Io preso di mira perché scomodo”

Il parroco della comunità di San Felice in Pincis, a Pomigliano, nel Napoletano, ha presentato in Procura un esposto contro ignoti per i manifesti apparsi all’esterno della parrocchia che lo accusano di aver preteso denaro per celebrare i sacramenti. Sui volantini affissi anche di fronte al comune una sedicente sposa accusa il sacerdote di vessazioni e “richieste di denaro continue”. Interviene anche il vescovo di Nola: “Pettegolezzi di basso livello”.
A cura di Angela Marino
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Ha consegnato un esposto in Procura Don Peppino Gambardella, il parroco della chiesa della chiesa San Felice in Pincis, a Pomigliano d'Arco (Napoli), accusato da un manifesto anonimo di aver preteso soldi per celebrare matrimoni e altri sacramenti. Il sacerdote definisce "accuse gravissime" quelle rivoltegli da anonimi con attraverso i volantini affissi lungo i muri delle strade limitrofe alla chiesa e alla sede del comune. I manifesti documentano con le immagini di bollettini dell'importo di 160 euro, i pagamenti effettuati a  beneficio della parrocchia. "Nessun sacramento è a pagamento: se si vuole fare un'offerta deve essere con il bollettino, per una scelta di trasparenza– spiega Don Peppino a Il Mattino – Noi preti viviamo con il sostentamento del clero, e tutto il resto, anche le offerte che ci fanno a titolo personale, è destinato ai poveri".

Una vicenda spiacevole quella delle accuse che nella piccola comunità di Pomigliano ha destato non poche chiacchiere sulla "compravendita dei sacramenti" dipinta, nel dal racconto di una sedicente sposa apparso sul volantino anonimo, come una vera e proprio estorsione  con vessazioni e continue richieste di denaro da parte dei parroci di San Felice in Pincis. "Anche Gesù era scomodo – ha commentato don Peppino – perché si schierava con gli ultimi, con i più deboli, richiamava i valori dello spirito e creava problemi a chi deteneva il potere. Forse – conclude il sacerdote – anche io non sto bene a qualcuno perché ho scelto di realizzare gli ideali di Gesù".

Il Vescovo di Nola: "Pettegolezzi di basso livello"

Netta la posizione del Vescovo di Nola che ha dichiarato la sua piena solidarietà nei confronti dei parroci della comunità parrocchiale di Pomigliano. "Nelle ultime settimane – ha scritto monsignor Beniamino Depalma, vescovo di Nola, in una nota – sono apparse su manifesti a muro e sui social network affermazioni gravemente diffamatorie contro i parroci di San Felice in pincis. Parole violente e offensive, accuse gratuite e cattive che come Vescovo di Nola non posso minimamente tollerare. Esprimo la totale solidarietà e vicinanza ai sacerdoti coinvolti, vittime di un attacco ingiustificato. Quanto sta accadendo è semplicemente disgustoso per una città civile». Il presule conferma che "non vige alcun obbligo di dare un contributo economico" e spiega che fu il Consiglio pastorale della parrocchia, anni fa, a decidere di adottare il sistema dei bollettini per rendere deducibili le offerte ai donatori. "Questi sono i fatti – conclude monsignor Depalma – il resto è pettegolezzo di bassissimo livello».

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